2014-06-04 14:25:00

Disoccupazione, le Acli: "Basta modifiche contratto, serve creare lavoro"


"Il dato più impressionante è l'aumento continuo della disoccupazione che sembra inarrestabile. E' la prova che non serve ridiscutere ancora le forme di contratto, ma bisogna creare le condizioni del lavoro". Gianni Bottalico, presidente nazionale delle Acli, commenta i dati Istat sul tasso dei senza lavoro oggi in Italia, arrivati al 13,6% nel primo trimestre 2014, in crescita di 0,8 punti rispetto allo stesso periodo del 2013. 

"L'inesorabile aumento dei disoccupati e, in parallelo, il calo degli occupati, dimostrano che finora non siamo riusciti a fermare gli effetti della crisi", osserva il presidente Acli. "A livello governativo ci si è fossilizzati sull'idea che tutto dipenda dalla flessibilità del mercato e dalle modalità del contratto, mentre il vero tema è creare nuova occupazione attraverso nuove politiche industriali". "Il crollo degli occupati nell'industria manifatturiera e nelle costruzioni - spiega ancora Bottalico - significa che sta crollando uno dei sistemi pilastro del nostro paese. Io credo che bisogna iniziare a pensare alla diminuzione delle importazioni e alla valorizzazione della produzione nazionale".

"Dobbiamo investire in un grande piano industriale che porti il Paese a creare i nuovi 'asset', le nuove attività su cui lavorare", aggiunge il presidente delle Acli. "I temi fondamentali sono perciò quelli delle infrastrutture, della defiscalizzazione del lavoro, dell'accesso al credito e dell'investimento nella formazione, spesso trascurato. Credo che questi siano i veri pilastri su cui investire per rilanciare il Paese e la nostra politica ha il dovere di farlo e in tempi molto rapidi".

"Bisogna far capire all'Europa che anche se non siamo contro l'austerità e sappiamo che bisogna eliminare sprechi e inefficienze, non possiamo immaginare che tutto si risolva in termini ragionieristici", conclude il presidente delle Acli. "Per noi - aggiunge - resta centrale il tema delle diseguaglianze e della povertà assoluta e relativa che spacca il Paese. Per questo riproporremo presto, con sindacati e istituzioni locali, l'ipotesi del reddito di inclusione. Solo investendo in queste aree si può, ad esempio, rilanciare i consumi che sono fondamentali per la ripresa".








All the contents on this site are copyrighted ©.