2014-06-01 08:29:00

Papa Francesco: Maria non si fa aspettare quando la invochiamo


Ai fedeli raccolti nei Giardini Vaticani per la recita del Rosario, a conclusione del mese di maggio - tradizionalmente dedicato a Maria - Papa Francesco ha suggerito un nuovo titolo con il quale rivolgersi alla Madonna. “Vergine della Prontezza” l’ha chiamata il Pontefice ricordando il suo mettersi in cammino “in fretta” per far visita alla cugina Elisabetta. Una breve riflessione, quella del Papa, che ha voluto incoraggiare i credenti ad affidarsi alla Madre di Cristo con la certezza di essere ascoltati. A seguire la preghiera mariana nei Giardini Vaticani c’era per noi Tiziana Campisi:

Si è unito alla preghiera a Maria, tra i fedeli radunati attorno alla Grotta di Lourdes, al canto del Magnificat. Silenziosamente Papa Francesco si è raccolto davanti all’edicola votiva che riproduce il luogo dell’apparizione della Vergine nella piccola cittadina dei Pirenei, e vi è rimasto assorto, col capo chino, poi, al termine delle litanie ha offerto una breve riflessione:

“Abbiamo pregato la Madonna, abbiamo cantato tanti titoli che lei ha. Oggi, alla fine del mese di Maria - la festa nella quale ricordiamo la visita che ha fatto a santa Elisabetta - ci dice il Vangelo che, dopo l’annuncio dell’Angelo, lei è andata in fretta, non ha perso tempo, è andata subito a servire. E’ la Vergine della prontezza, la Madonna della prontezza”.

Come una risposta, quella del Papa, alle centinaia di persone che nei Giardini Vaticani hanno recitato il Rosario chiedendo in cuor loro alla Madre celeste una grazia, implorando aiuto, domandando protezione. Lungo i verdi e rigogliosi viali della Città del Vaticano, con le preghiere, sono stati elevati alla Madonna anche canti, insieme a tante fiaccole. Suggestivamente, nel crepuscolo dell’ultimo giorno di maggio, volevano essere segno della fede che sorregge i credenti, a volte fioca, altre tanto viva. E proprio ad incoraggiarla - la fede - è stato Papa Francesco, ricordando quanto la Vergine è vicina ai suoi figli:

“Subito è pronta a venire in aiuto a noi quando la preghiamo, quando noi chiediamo il suo aiuto, la sua protezione a nostro favore. Nei tanti momenti della vita nei quali abbiamo bisogno del suo aiuto della sua protezione, ricordiamo che lei non si fa aspettare: è la Madonna della prontezza, va subito a servire”.

A presiedere la recita del Rosario, partita dalla chiesa di Santo Stefano degli Abissini è stato il cardinale Angelo Comastri, vicario generale del Papa per la Città del Vaticano, che ha proposto anche una preghiera a Maria composta dal Papa:

“Vergine e Madre Maria, tu che, mossa dallo Spirito, hai accolto il Verbo della vita nella profondità della tua umile fede, totalmente donata all’Eterno, aiutaci a dire il nostro ‘sì’ nell’urgenza, più imperiosa che mai, di far risuonare la Buona Notizia di Gesù. Ottienici ora un nuovo ardore di risorti per portare a tutti il Vangelo della vita che vince la morte. Dacci la santa audacia di cercare nuove strade perché giunga a tutti il dono della bellezza che non si spegne. Stella della nuova evangelizzazione, aiutaci a risplendere nella testimonianza della comunione, del servizio, della fede ardente e generosa, della giustizia e dell’amore verso i poveri, perché la gioia del Vangelo giunga sino ai confini della terra e nessuna periferia sia priva della sua luce. Madre del Vangelo vivente, sorgente di gioia per i piccoli, prega per noi. Amen. Alleluia”.

Al termine della preghiera mariana il Papa ha voluto salutare alcuni malati, con loro si è teneramente trattenuto e tra i fedeli ha recitato il canto finale.

 

 

 

 








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