2014-06-01 14:01:00

Camerun: liberi i religiosi rapiti. Gioia della Santa Sede


Sono stati liberati la notte scorsa intorno alle 2.00 i sacerdoti e la religiosa sequestrati in Camerun il 4 aprile scorso, forse dai fondamentalisti nigeriani Boko Haram. I missionari vicentini "fidei donum" don Giampaolo Marta e don Gianantonio Allegri, e suor Gilberte Bussiére, della Congregazione di Notre-Dame di Montreal, sono in buona salute. Come riferisce il presidente del consiglio italiano Matteo Renzi, i due sacerdoti saranno a casa già nella notte. “Una notizia che ci riempie di gioia”, ha commentato il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi. Il servizio di Davide Maggiore:

È durata quasi due mesi la prigionia di don Giampaolo, don Gianantonio e suor Gilberte. Secondo l’agenzia France Presse, il loro ritorno in libertà è stato reso possibile da una settimana di trattative, avvenute in Nigeria. I religiosi sono stati poi portati a Yaoundé, capitale del Camerun, su un volo militare. Il vescovo emerito della diocesi di Maroua-Mokolo, mons. Philippe Albert Joseph Stevens, è riuscito a incontrarli per pochi minuti in mattinata:

“Il sont en bonne santé…”

"Grazie a Dio sono in buona salute – ha spiegato – anche se dimagriti, e il loro morale è buono”. “La liberazione dei tre religiosi – ha affermato in una dichiarazione il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi – “è una notizia che ci riempie di gioia". “Il Santo Padre, che fin dall’inizio aveva seguito la drammatica vicenda, ne è stato tempestivamente informato”, ha aggiunto. “Ringraziamo il Signore perché questa vicenda è giunta a una conclusione positiva, ha proseguito padre Lombardi, e “allo stesso tempo continuiamo a pregare e ad impegnarci perché ogni forma di violenza, odio e conflitto nelle diverse regioni dell’Africa e nelle altre parti del mondo possa essere superata”. Il portavoce vaticano ha poi concluso: “Rinnoviamo il ricordo e l’impegno per le molte altre persone innocenti di diversa condizione ed età che – come ben sappiamo - rimangono vittime di inaccettabili sequestri in diversi luoghi di conflitto”. Proprio ai rapitori, attraverso la Radio Vaticana, si è inoltre rivolto mons. Stevens:

“Qu’ils brulent leurs armes…”

“Brucino le loro armi – ha detto – e si aprano all’amore del Signore, che chiede la conversione dei loro cuori, il loro amore, e la pace”. 








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