2014-05-31 12:32:00

Usa: stabile il numero di vocazioni sacerdotali nel 2014


Il 31 per cento dei sacerdoti cattolici ordinati nel corso del 2014 negli Stati Uniti è di origine straniera e di questi la metà sono ispanici. E’ uno dei dati emersi da un’inchiesta condotta per la Conferenza episcopale (Usccb) dal Centro per la ricerca applicata nell’apostolato (CARA) della Georgetown University di Washington.

I risultati complessivi dell’indagine, che ha coinvolto il 77 per cento dei futuri sacerdoti, tracciano un quadro nell’insieme positivo della situazione delle vocazioni negli Stati Uniti. Come ha evidenziato mons. Michael Burbidge, presidente della Commissione per il clero, la vita consacrata e le vocazioni della Usccb,  il numero totale degli aspiranti sacerdoti , 477, è infatti stabile rispetto all’anno precedente, dopo il declino degli anni passati. Inoltre si tratta di persone preparate e con una solida formazione adatta alle nuove esigenze pastorali della Chiesa americana contemporanea.

Altro dato positivo è l’età media degli ordinandi: 32 anni, lievemente più bassa rispetto all’anno precedente. Due terzi degli intervistati hanno detto di essere stati incoraggiati a portare avanti la loro vocazione da sacerdoti, gli altri da familiari, amici o fedeli della loro parrocchia. L’80 per cento ha fatto il chierichetto e circa la metà ha frequentato scuole cattoliche. Il 60 per cento ha inoltre avuto esperienze nel mondo del lavoro e il 54 per cento ha conseguito una laurea prima di entrare in seminario. Sul totale degli intervistati, uno su dieci si è convertito da altre fedi o confessioni cristiane, soprattutto protestanti.

Da notare, infine, la significativa presenza di ispanici tra i nuovi sacerdoti, anche se essa continua ad essere insufficiente rispetto ai bisogni delle comunità ispano-americane che rappresentano ormai quasi un terzo della popolazione cattolica negli Stati Uniti. (L.Z.)








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