2014-05-30 13:00:00

A Roma l'edizione 2014 del Festival Internazionale dei Cori Ebraici


Dopo Londra e Vienna è quest’anno a Roma che si svolge il Festival Internazionale dei Cori Ebraici. L’edizione 2014 raggiunge si conclude questa domenica, 1 giugno, all’Auditorium Parco della Musica con il Concerto di Gala. Sarà un’occasione straordinaria per avvicinarsi alla tradizione musicale ebraica internazionale e per conoscere i vari cori che vi prenderanno parte, provenienti da diverse parti dell’Europa: Londra, Vienna, Parigi, Berlino, Leopoli, San Pietroburgo e, naturalmente il Coro Ha-Kol di Roma, il cui presidente Richard Di Castro è stato intervistato da Francesca Sabatinelli:

R. – Non esiste un solo tipo di musica ebraica: tutte le realtà musicali, le tradizioni musicali ebraiche, sono state influenzate dal Paese di origine. Esistono, dunque, varie tradizioni e vari generi. Quindi, in questo Festival passiamo dai canti liturgici, dai canti sinagogali alla musica klezmer, alla musica popolare. Chi assisterà, dunque, a questo Festival avrà modo di avere una panoramica abbastanza completa. Poi, nel concerto di gala avremo pure la partecipazione del coro della diocesi di Roma, di mons. Marco Frisina. E questo si inserisce nella tradizione del Coro Ha-Kol, che ha sempre cercato un dialogo, un conoscere e farsi conoscere da altre realtà culturali e musicali. Con il coro della diocesi di Roma, con don Frisina, noi abbiamo una vecchissima collaborazione e abbiamo partecipato insieme a diverse iniziative. Vorrei ricordare i concerti della Fratellanza, i concerti Achva a Marino – insieme ne sono stati fatti diversi - che sono state per noi, ma sicuramente anche per loro, esperienze entusiasmanti.

D. – Ha detto Riccardo Di Segni, rabbino capo della comunità ebraica romana, che "un festival di cori ebraici è una raccolta di diaspore, una lezione di storia e di cultura". Dunque, al pubblico verrà offerta un’ampia panoramica musicale e quindi culturale e storica, perché ogni coro rappresenta la storia dell’ebraismo del Paese di provenienza...

R. – Sì, chiaramente il coro che proviene da Londra ha una realtà completamente diversa da quello che viene da San Pietroburgo. I cori sono tutti legati da questo filo comune, che è l’ebraismo. E’ chiaro, però, che le realtà che hanno vissuto nella storia, e che stanno attualmente vivendo, sono diverse. L’ebraismo che hanno in comune e il linguaggio universale della musica aiutano molto a capirsi, a conoscersi a vicenda. Vorrei fare un esempio: qui abbiamo un gruppo musicale ucraino ed un coro di San Pietroburgo, due realtà apparentemente – soprattutto in questo periodo – molto diverse; vengono, però, accomunate da questo linguaggio comune.

D. – Il pubblico non è fatto soltanto di persone di fede ebraica, e i canti liturgici, così come la musica klezmer, non sono conosciuti da tutto il pubblico. Cosa si aspetta, lei che è l’ideatore, dall’incontro col pubblico romano?

R. – Le rispondo, dicendo che questa idea di far conoscere al pubblico, non solo ebraico, la tradizione musicale ebraica, non è nata oggi, è nata 20 anni fa. 20 anni fa è nato, infatti, il coro Ha-Kol, coro ebraico di Roma, ed è nato su iniziativa di qualche corista del coro della sinagoga di Roma. Ad un certo punto è venuta l’idea di far conoscere delle melodie ebraiche liturgiche, bellissime, che erano state, però, confinate fino ad allora solamente all’interno delle comunità ebraiche italiane. E questa idea si è rivelata vincente, perché nel corso di questi anni abbiamo avuto un interesse sempre crescente. Devo dire che tutto è stato sempre accolto con molto interesse, con molta ammirazione, superando il fatto della curiosità; è stato proprio una rivelazione per molti. Oggi poter presentare questo Festival, non solo della tradizione ebraica italiana, ma addirittura europea, per noi è un bellissimo punto di arrivo. 








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