2014-05-27 19:05:00

Renzi: l'Europa deve parlare il linguaggio dei cittadini


I 28 leader dell’Unione Europea si confrontano questa sera a Bruxelles sulle conseguenze del voto per il Parlamento europeo. Partecipa anche il premier Renzi, che questa mattina ha visto il presidente Napolitano. Renzi ha affermato che l’Europa deve parlare il linguaggio dei cittadini. Giampiero Guadagni

Sono qui a rappresentare uno dei più grandi paesi dell'Unione. Forte del risultato che fa del suo partito il Pd la prima compagine non solo in Italia, ma anche in Europa, il premier Renzi arriva al vertice Ue di Bruxelles con ambizioni dichiarate. Stasera infatti Renzi spiegherà il suo programma di riforme, che renderanno credibili anche agli occhi della Germania la richiesta italiana di rinnovamento dell’Unione Europea, emersa con forza dalle urne e condivisa, assicura il premier italiano, da tutte le istituzioni continentali. Un'Europa insomma che parli il linguaggio dei cittadini. 

Primo obiettivo concreto: correggere la politica di rigore, consentendo ad esempio di tener fuori gli investimenti dal patto di stabilità. Un cambiamento di rotta che incassa intanto il plauso di Martin Shultz, candidato tedesco del partito socialista alla presidenza della Commissione europea. Prima di volare a Bruxelles il presidente del Consiglio è stato ricevuto al Quirinale dal capo dello Stato Napolitano. Incontro servito per un primo scambio di idee sulla presidenza di turno italiana dell'Unione Europea, che comincerà il prossimo 1 luglio.
Nel tardo pomeriggio Renzi ha fatto tappa al Museo ebraico della capitale belga, teatro nei giorni scorsi dell'attentato in cui hanno perso la vita quattro persone. 

E dal vertice di Bruxelles giunge l’ appello dei governi di rilanciare crescita e occupazione. In quest’ottica il premier britannico Cameron, esorta l’Unione europea a non ignorare il risultato delle elezioni, “non può andare avanti come prima – ha dichiarato -, deve cambiare. A fargli eco il presidente francese Hollande, che sottolinea la necessità di “ri –orientare le politiche europee".

Sulla necessità di crescita e occupazione nell’Ue è intervenuto anche il presidente della Banca centrale Europa, Draghi. Sottolineando come dal voto sia emerso un Parlamento europeo in grado di giocare un ruolo costruttivo, ha esortato i governi dell'Eurozona a fare di più per risollevare economia e lavoro. “Alcuni paesi – ha aggiunto Draghi- hanno introdotto grande flessibilità' ma solo per i giovani, rendendoli i primi ad essere licenziati quando la crisi ha colpito il mondo del lavoro”. 


 








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