Sta seguendo da vicino il Papa nel suo pellegrinaggio, il custode di Terra Santa, il padre francescano Pierbattista Pizzaballa. Roberto Piermarini gli ha chiesto un commento su questo viaggio:
R. - Un momento storico. È stata una visita con un fortissimo impatto, soprattutto ieri nella cerimonia al Santo Sepolcro: l’abbraccio tra Papa Francesco e il Patriarca Bartolomeo è stato un momento molto emozionante che credo abbia segnato questa visita.
D. - Questa proposta che ha fatto il Papa di un incontro di pace in Vaticano, come è stata accolta qui in Terra Santa?
R. - Con curiosità. C’è sempre qualcuno che è un po’ scettico, ma anche un atteggiamento positivo, come qualcosa di nuovo che forse può aiutare a sbloccare la situazione.
D. - I cristiani di Gerusalemme sono un po’ delusi per le misure di sicurezza: molti non sono potuti andare a Betlemme; qui Gerusalemme è blindata. Che cosa può dire loro?
R. - Hanno ragione. Le misure di sicurezza sono pesantissime; sembrava di essere in un accampamento militare e non ad una visita pastorale. Ma questa è una necessità alla quale il Papa non ha potuto sottrarsi.
D. - Cosa potrà portare alla Terra Santa questa visita del Papa?
R. - Nel tempo porterà sicuramente frutti molto positivi nel dialogo tra i cristiani e con i nostri fratelli ebrei e musulmani.
D. - Viste le contraddizioni che ci sono spesso nella Basilica del Santo Sepolcro, che cosa ha provato personalmente nel vedere tutte le realtà, tutte le confessioni cristiane pregare insieme?
R. - Mentre questo avveniva, mi chiedevo se era vero o se stavo sognando, perché per chi non conosce queste dinamiche dall’interno questo è un evento straordinario ed eccezionale.
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