2014-05-24 08:14:00

Ucraina: ancora violenze nell’est alla vigilia delle elezioni


Alla vigilia delle elezioni presidenziali ucraine, non si placa l’escalation dello scontro armato tra le truppe fedeli a Kiev e le milizie pro-russe nelle regioni orientali del Paese. Nei combattimenti di ieri sono morte un numero imprecisato di persone, fra le quali un leader separatista. Spiraglio di dialogo dal presidente Russo Putin, che ha dichiarato che Mosca "rispetterà la scelta del popolo ucraino" alle presidenziali di domenica e lavorerà col capo di Stato eletto. Il servizio di Marco Guerra:

Nelle regioni orientali lo scontro assume i connotati di una guerra civile, con milizie paramilitari che si combattono su fronti opposti con agguati ed esecuzioni mirate. Ieri i separatisti filo-russi hanno teso un’imboscata alle milizie pro-kiev nei pressi di Donetsk. Nel combattimento che ne è seguito sono rimaste uccise un numero imprecisato di persone. Poche ore dopo un gruppo di uomini armati e completamente vestiti di nero hanno fatto irruzione nel municipio Torez occupato dai ribelli e hanno ucciso uno dei leader dei separatisti. Azione rivendicata dal candidato presidente Oleg Liashko, deputato nazionalista e leader del partito radicale. Sul fronte diplomatico si registrano però le aperture di Putin che dichiara che rispetterà i risultati delle presidenziali ucraine e che lavorerà col capo di Stato eletto, anche se il voto – dice il presidente russo  - non rispetta gli standard internazionali. La regolarità della sfida elettorale appare in dubbio proprio nelle regioni “separatiste” di Donetsk e Lugansk,  dove i filorussi controllano quasi i due terzi delle commissioni elettorali distrettuali. Tuttavia è pronosticabile una vittoria del magnate Poroshenko, un oligarca filo-occidentale, ma capace di ricucire le relazioni tra Kiev e Mosca.

 








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