Elezioni europee: domani il voto in Italia, un test anche nazionale

Elezioni europee in corso. Sono 500 milioni i cittadini chiamati ad assegnare i 751 seggi del Parlamento di Strasburgo: la ripartizione per la prima volta influirà anche sulla nomina del Presidente della Commissione europea. Il voto è spalmato su più giorni. I primi paesi ad andare alle urne, giovedì scorso, sono stati Inghilterra e Olanda. Ieri è toccato a Irlanda e Repubblica ceca. Oggi è il turno di Lettonia, Malta e Slovacchia. Domani gli altri Paesi dell’Unione, tra i quali l’Italia, dove si vota dalle 7 alle 23. E proprio sul voto italiano ecco la scheda di Giampiero Guadagni:

 

Sono quasi 50 milioni gli italiani chiamati ad eleggere i 73 membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia. E 17 milioni voteranno anche per scegliere i presidenti delle regioni Abruzzo e Piemonte, e i sindaci di oltre 4 mila comuni: 27 dei quali capoluoghi di provincia, cinque di regione: Firenze, Potenza, Campobasso, Bari e Perugia.

Per le europee il sistema elettorale è proporzionale con una soglia di sbarramento del 4%. Nessuna alleanza dunque tra i partiti e conseguente sottolineatura della propria specifica identità. Anche questo spiega i toni particolarmente aspri, spesso urlati, come negli ultimi comizi di ieri sera, con accuse reciproche tra i principali contendenti: il Pd del premier Renzi, il Movimento 5 Stelle di Grillo e Forza Italia di Berlusconi. E così il voto di domani rischia di essere soprattutto un test nazionale. Più sullo sfondo le questioni europee, anche se dal primo luglio parte il semestre di presidenza italiana dell’Unione. Pd, Forza Italia e Nuovo centrodestra, in forme diverse, sollecitano da Bruxelles meno rigore e più crescita. Il Movimento 5 Stelle vuole cancellare il fiscal compact, il patto di bilancio europeo; la  Lega vuole l’uscita dell’Italia dall’euro. Ma l’euroscettiscismo non è certo una caratteristica italiana: dalla Francia alla Grecia, dalla Spagna alla Gran Bretagna il voto di domani sarà un test davvero decisivo per il futuro dell’Unione.