2014-05-23 12:06:00

Golpe Thailandia: duro colpo per l'economia del Paese


A 24 ore dal golpe, la Thailandia ha un nuovo capo di governo militare e aspetta le prossime mosse della giunta. Perquisizioni e arresti, in particolare di filogovernativi si sono succeduti in diverse città. Radio e televisioni trasmettono solo proclami, censurati i giornali, a rischio i social network. Ultimo atto dei militari la convocazione di oltre 100 rappresentanti dei partiti di governo e opposizione e l’interdizione per l’ex premier, Yingluck Shinawatra, a lasciare il Paese .Ma quanto può durare questo ennesimo regime militare e perché proprio ora un golpe? Gabriella Ceraso lo ha chiesto a Carlo Filippini, esperto di Asia e docente all'Università Bocconi di Milano:

R. - Dunque, quanto può durare è difficile da dire. Il precedente golpe militare praticamente è durato quasi un anno mezzo e non ha assolutamente risolto la situazione. Perchè ora? Perché lo scontro sta andando avanti da parecchi mesi e, nonostante le elezioni, le dimissioni del governo guidato dalla sorella di Thaksin e le dimostrazioni addirittura con incidenti e morti continuavano.

D. - Il regime ha dettodi voler fare delle riforme politiche per far uscire il Paese dall’empasse. E’ una opzione credibile?

R. - A mio parere assolutamente no. Abbiamo da un lato i cosiddetti "Gialli", che sono un po’ l’establishment, che è diventato ricco con la crescita della Thailandia, e dall’altra parte abbiamo i "Rossi", i Thaksin e il partito che ha sempre vinto dal 2001 tutte le elezioni, rappresentano invece le classi più povere e soprattutto le classi rurali che sono state meno favorite. Le riforme dell’esercito sono un tentativo di evitare che una quota di reddito thailandese venga trasferita  da chi sta bene a chi sta meno bene.

D. - Gli effetti sull’area asiatica: è possibile che questo golpe sia considerato un fatto da imitare per i Paesi vicini?

R. - In tutta l’area del Sudest asiatico un governo forte, autoritario, non è visto male. Anzi, il modello occidentale di sviluppo economico e di sviluppo politico viene sempre più considerato inferiore a quello chiamiamolo " confuciano-cinese". Gli effetti, invece, ci saranno sulla Thailandia, perché immagino che eventuali scontri -  cosa piuttosto probabile  perché i Rossi, i sostenitori Thaksin e i ceti poveri, non vogliono rinunciare al miglioramento delle proprie condizioni - danneggeranno molto l’industria, quindi gli investimenti diretti esteri e anche il turismo del Paese.

D. - Si andrà a nuove elezioni?

R. - Purtroppo, per i militari tutte le elezioni dal 2001 hanno visto la vittoria del partito di Thaksin, quindi o fanno delle elezioni truccate o addirittura fanno delle elezioni farsa… Una proposta dei Gialli, i "benestanti legalisti", era quella di eleggere solo il 30% dei membri del parlamento, della Camera Bassa, e lasciare il 70% a nomine da parte delle organizzazioni professionali e di altri corpi intermedi, chiaramente di natura benestante e di livelli medi, professionisti. Questa era la democrazia che volevano, diciamo così, i Gialli.








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