2014-05-19 12:51:00

Pakistan: legge sulla blasfemia fa nuove vittime tra i cristiani


La legge sulla blasfemia continua a mietere vittime in Pakistan. Gli ultimi casi registrati dall’agenzia Fides riguardano alcuni cristiani, gli ahmadi (considerati “musulmani deviati”) e la popolare emittente televisiva “Geo Tv”. Come appreso da Fides, il 17 maggio un caso di blasfemia è stato registrato nel villaggio Mirpur Khas contro quattro cristiani. Il musulmano Hafiz Shah Fahad, che li ha denunciati, sostiene che i cristiani predicavano alla stazione ferroviaria di Mirpur e, per questo, hanno gravemente ferito i sentimenti dei musulmani. 

La polizia ha arrestato tutti i cristiani per un interrogatorio. In un altro noto caso, prosegue Fides, il cristiano, George Masih, riferisce che sono ancora a piede libero e impuniti gli assassini di suo padre Boota Masih, brutalmente ucciso il 14 settembre 2013 in pieno giorno da alcuni musulmani che gli tagliarono la gola al grido di “Allah è grande”, vantandosi di aver eliminato “un blasfemo infedele”. Dopo questo incidente, ha spiegato George, “nella mia famiglia siamo più morti che vivi: abbiamo perso il lavoro e ora nessuno è disposto a farci lavorare”. Il 16 maggio un altro grave episodio ha riguardato la comunità degli ahmadi, considerati “una setta” dagli altri musulmani: un adolescente ha ucciso Khalil Ahmad, membro della comunità ahmadi, denunciato per blasfemia, mentre si trovava all’interno di una stazione di polizia in Punjab.

Viene accusata di blasfemia anche la popolare emittente televisiva pakistana “Geo Tv”. Sahibzada Hamid Raza, presidente del forum musulmano “Sunni Ittehad Council”, ha accusato il canale “di aver ferito i sentimenti religiosi di milioni di persone”. Il leader ha emesso una fatwa contro la tv, invitando i fedeli musulmani a boicottarla per la messa in onda di contenuti blasfemi. La denuncia, riferisce l’agenzia Fides, si basa sul fatto che il canale ha trasmesso immagini di danze su una musica sufi che, secondo la tradizione, si riferisce direttamente a Maometto e alla sua famiglia. (A.G.)








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