2014-05-19 18:34:00

Crisi Ucraina. Nato: Mosca fermi l'aiuto ai separatisti


La crisi in Ucraina portera' a "un serio ripensamento" delle relazioni con l'Unione europea e con la Nato. Lo afferma Mosca nel giorno in cui il capo dell’Alleanza atlantica è tornato ad accusarla di “illegali azioni militari in Crimea" e di “coinvolgimento nella destabilizzazione dell'Ucraina dell'est". Nessuna conferma dalla Nato neanche del ritiro di truppe dai confini orientali come ordinato dal presidente Putin che domani incontrerà il segretario Onu Ban Ki Moon .Nuovo round di colloqui sulle forniture del gas invece, previsto per il 26 maggio tra Kiev, Ue e Russia. Il servizio di Giuseppe D’Amato

L’Alleanza atlantica non ha “alcuna prova” che Mosca abbia iniziato a richiamare le sue unità dalle frontiere. Così il segretario della Nato Rasmussen, che ha accusato il Cremlino di “essere profondamente coinvolto nella destabilizzazione dell’Ucraina orientale”. Prima di partire per Pechino, il presidente Vladimir Putin ha firmato un decreto di “fine esercitazioni” per le sue truppe dopo una riunione del Consiglio di sicurezza. Il capo del Cremlino ha pure salutato positivamente i “primi contatti” tra Kiev e i separatisti filo-russi.

Toni distensivi anche dal ministro degli Esteri Lavrov che chiede “un serio ripensamento” delle relazioni con Unione europea e Nato, nonché l’apertura di un’inchiesta internazionale sulla strage di Odessa del 2 maggio.  In Ucraina, intanto, le preparazioni delle presidenziali di domenica vanno avanti. I separatisti nelle regioni orientali hanno cancellato il voto. Gli scontri armati in Donbass continuano, ma non siamo in presenza di azioni risolutive.








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