2014-05-17 13:41:00

In Libia decine di morti a Bengasi per scontri tra paramilitari e milizie islamiche


In Libia è di almeno 24 morti il bilancio degli scontri scoppiati a Bengasi, nell’est del Paese, tra combattenti paramilitari e miliziani islamici. Alcune fonti parlano di 43 vittime. L’esercito regolare libico ha dichiarato intanto Bengasi una zona di esclusione aerea minacciando di abbattere qualunque velivolo militare sorvoli la zona. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

Bengasi è scossa, in questi giorni, da continui combattimenti. Gli scontri coinvolgono guerriglieri jihadisti, ex ribelli e gruppi appartenenti ad entità tribali. Contro queste formazioni ha lanciato diversi raid un movimento paramilitare guidato da un generale in pensione, Khalifa Haftar, tornato in Libia nel 2011 per partecipare alla rivolta contro il regime di Muammar Gheddafi. Ora il generale Haftar guida un cosiddetto “esercito nazionale”, che secondo fonti locali si starebbe gradualmente ritirando da Bengasi, in grado di lanciare raid e compiere operazioni militari. Obiettivo degli attacchi sono “gruppi terroristici” e milizie islamiche. La formazione paramilitare, definita “fuorilegge” da Tripoli, secondo alcuni osservatori potrebbe essere, in realtà, il braccio armato non ufficiale – e per questo esente dal rispetto di norme internazionali – dell’esercito libico. Intanto Bengasi e l’intera regione della Cirenaica continuano ad essere sconvolte dalla presenza di bande armate. Gli attacchi sono quotidiani, soprattutto contro le forze dell’ordine.  E continua a crescere anche il numero di vittime tra i civili.

Sempre confusa ed esplosiva la situazione nell'est della Libia. Ma chi davvero ha il potere in questa situazione di frammentazione? Fausta Speranza lo ha chiesto a Luigi Serra, docente dell’Università Orientale di Napoli:

R. – Nominalmente ha il controllo il governo centrale di Tripoli, con l’esercito – come dire – ufficiale. Nei fatti, nella sostanza, nessuno, perché è uno scontro subdolo di forze estremiste da una parte, di forze antiestremiste dall’altra parte, ma senza una legittimazione istituzionale. E’ fondamentalmente spiegabile e comprensibile attraverso una disamina di natura culturale, sul profilo storico, religioso, linguistico e tradizionale del Paese.

D. - Forze militari e forze politiche: in questo momento c’è congiunzione tra i due poteri?

R. – Assolutamente in misura molto limitata, perché anche questo congiungimento è minato alla base. Innanzitutto il limite è di natura geografica: il governo è a Tripoli e in Cirenaica si sono consumati gli ultimi atti eliminatori di Gheddafi: la presunzione di averne il ritorno, la rivendicano e la affermano i cirenaici.

D. – In tutta questa frammentarietà, la popolazione come sta vivendo?

R. – La popolazione la vive a seconda degli influssi locali. In Cirenaica ha influssi più forti da parte degli arabi fondamentalisti. Questo spiega la ricorrenza dei rigurgiti jihaidisti, che salgono anche dal Sudan, che salgono dalle aree sahariane e pre-sahariane, addirittura, ancora sospinti dagli ultimi slanci degli ultimi fedeli di Gheddafi. In Tripolitania ciò non accade ed è più difficile che accada. Naturalmente la popolazione in Cirenaica è più sensibile ai richiami dei fondamentalisti; in Tripolitania è molto più sensibile alla moderazione alimentata soprattutto dagli ambienti berberi, che sono quelli che poi hanno eliminato Gheddafi.

D. – Abbiamo parlato di aspetti militari, abbiamo parlato di aspetti politici, vogliamo dire una parola sull’economia in questa difficilissima fase?

R. – E’ un’economia a rischio, perché i jihaidisti in Cirenaica stanno attingendo fortemente, per le loro risorse, alle risorse petrolifere, mettendo in crisi la produzione petrolifera e gli scambi da questo punto di vista internazionali. Dalla parte, invece, della Tripolitania, c’è una tendenza a giocare forte, in questo momento, la carta della  forza militare, perché avvertono che gli islamisti si sentono in condizioni di perdere terreno, soprattutto in un quadro più ampio a livello internazionale.

 








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