Siria: da Aleppo l'appello al Papa dei fratelli Maristi perché sia ripristinata l'erogazione
dell'acqua
Ci sono donne e bambini tra le 30 vittime dell’esplosione di un’autobomba in Siria,
al confine nord con la Turchia. L’attentato sarebbe avvenuto in uno spiazzo utilizzato
come parcheggio. Ne dà notizia l’osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria
che denuncia anche che, dall’inizio dell’anno, nelle prigioni siriane, 850 siriani
tra cui 15 minori e 6 donne, sarebbero morti a causa delle torture subite. Da Londra
intanto interviene il segretario di stato americano Kerry che definisce “farsa, insulto
e frode” le prossime elezioni previste per il 3 giugno, voto che dovrebbe riconfermare
Bashar al-Assad.
E la situazione umanitaria peggiora: ieri al Papa l’appello
della comunità cattolica dei fratelli Maristi perchè ad Aleppo sia ripristinata l’erogazione
dell’acqua interrotta, secondo l'Osservatorio siriano dei diritti umani, da Al Qaeda.
Al microfono di Olivier Bonnel, fratel Georges Sabe:
R. - On ne peut
pas se taire. … Non possiamo tacere. Ho chiesto, e attraverso voi, chiedo al Santo
Padre tutta la sua amicizia e tutto il suo amore per popolo siriano. Gli chiedo in
modo particolare di levare un appello urgente a nome di tutte le popolazioni siriane,
a prescindere dalla loro religione cristiana o musulmana, a tutte le istituzioni politiche
e agli organismi umanitari internazionali affinché l’acqua torni. È un crimine contro
l’umanità! Abbiamo bisogno che i media si mobilitino, abbiamo bisogno che ci sia una
pressione più forte sulle autorità politiche nelle grandi potenze affinché questa
sporca guerra in Siria si fermi! Non possiamo sopportare più tutte queste atrocità
su Aleppo! Non so se lo ha sentito, ma proprio in questo momento qui vicino è caduto
un colpo di mortaio...