2014-05-16 11:49:00

Electrolux, il vescovo Pellegrini: ha vinto il dialogo


Soddisfazione di sindacati e governo per la firma dell’accordo di ieri per l’Electrolux. Sono state esclusi delocalizzazioni e licenziamenti, e al contempo vengono garantiti 150 milioni di investimenti negli stabilimenti di Porcia, in provincia di Pordenone, Susegana, Solaro e Forli' che danno lavoro a oltre 6 mila persone fino al 2017. Alessandro Guarasci ha sentito il vescovo di Concordia - Pordenone mons. Giuseppe Pellegrini:

R. – Possiamo dire che è stata una vittoria di un dialogo che non si è mai chiuso, di un dialogo e di un confronto in cui è essenziale, in questa situazione, che tutte le diverse istituzioni – almeno in questo caso lo Stato, la Regione ma anche l’azienda, gli operai, i sindacati – hanno cercato di tenere sempre aperta la porta del dialogo. Qui è stata anche la piena valorizzazione delle persone, e questo c’è quando ci si mette tutti attorno ad un tavolo: si parla, ci si confronta e ci si ascolta.

D. – Per una vertenza che si chiude ce ne sono tante altre aperte: pensiamo a quella della Ideal Standard. Sembra che ci sia un accordo per la cassa integrazione, ma questa è solo una notizia parzialmente positiva …

R. – Se da una parte la Regione, insieme con gli operai, sta cercando un dialogo per intuire qualche possibile prospettiva, invece da parte dell’azienda si rischia di non avere questa porta aperta, proprio perché spesso preoccupati solo del profitto e non, invece, anche delle realtà che ci sono dietro. Anche lì, ci sono 400 persone, 400 famiglie che da mesi – da mesi! – stanno soffrendo. Le soluzioni potrebbero anche esserci, ma non si capisce perché queste vengano sempre tralasciate.

D. – Secondo lei, manca proprio un progetto più ampio per rilanciare il Nordest in Italia?

R. – Purtroppo in questi anni anche qui, nel Nordest c’è stato un modo sbagliato di sviluppo: si pensava solo alla produzione, si pensava solo al denaro invece di pensare anche ad altre possibilità, ad altre opportunità. Per esempio, alla valorizzazione un po’ più precisa e un po’ più concreta del territorio; la valorizzazione, anche, delle nostre tipicità e dei nostri prodotti locali … Invece, si è andati solo verso una prospettiva di uno sviluppo sfrenato ed eccessivo e adesso, purtroppo, ne stiamo pagando le conseguenze.








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