Siria: Brahimi lascia l'incarico di mediatore Onu. A Washington incontro Obama-ribelli
Il conflitto in Siria segna un’altra vittima: la diplomazia internazionale, con l’uscita
di scena di Lakhdar Brahimi che, dopo 20 mesi, lascia l’incarico di mediatore di Onu
e Lega Araba. Lo ha annunciato il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon.
Le dimissioni saranno effettive da fine maggio e per il momento nulla si sia circa
il possibile successore. Brahimi è il secondo mediatore, dopo Kofi Annan, a rinunciare.
Servizio di Francesca Sabatinelli:
Le dimissioni
dell’algerino Lakhdar Brahimi erano nell’aria, già dal fallimento della conferenza
di Ginevra. Era subentrato nel settembre del 2012 a Kofi Annan, anche quest’ultimo
caduto sotto i colpi di un conflitto che non cede il passo. Quanti morti prima che
la Siria diventi una nuova Siria? si è chiesto Brahimi lasciando l’incarico, chiedendo
scusa alla popolazione, e tuttavia incassando l’apprezzamento dei leader internazionali,
primo fra tutto del suo responsabile, il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon.
Brahimi non ha fallito ha detto John Kerry, la colpa è di Assad che ha boicottato
qualsiasi tentativo di dialogo, ha quindi aggiunto il segretario di stato americano.
A Washington intanto il presidente Obama ha incontrato il capo dell’opposizione siriana
Jarba, e se dalla Casa Bianca cala il silenzio totale sulla richiesta di armi agli
Usa da parte dei ribelli, a parlare è il ministro degli esteri francese Fabius, che
striglia l’amministrazione Obama per il mancato attacco sulla Siria, che avrebbe favorito
l’uso dei gas da parte di Damasco che, aggiunge Fabius, dall’ottobre scorso avrebbe
utilizzato almeno 14 volte agenti chimici.