2014-05-14 14:42:06

Roma, Congresso su nuove droghe. Gerra (Onu): si comprano su web sotto falso nome


Con la catalogazione di circa 280 nuove droghe sintetiche, sono cambiate le modalità di produzione, consumo e spaccio di stupefacenti a livello mondiale. Cresce anche l’attività di controllo e di prevenzione tra le istituzioni nazionali ed internazionali. Elvira Ragosta ne ha parlato con Gilberto Gerra, dell’Ufficio Antidroga delle Nazioni Unite, in occasione del Congresso internazionale che si svolge in questi giorni presso l’Università Cattolica di Roma su iniziativa del Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri:RealAudioMP3

R. – Si tratta di numerose famiglie di sostanze che hanno un effetto sulla psiche, capaci di provocare profonde modificazioni nella personalità, nella percezione delle relazioni… In molti casi, sono parenti di farmaci utilizzati in psichiatria.

D. – Come l’Ufficio Antidroga e anticrimine delle Nazioni Unite lavora per effettuare sinergia, anche con le forze dell’ordine?

R. – Noi abbiamo continua relazione sia con Interpol, sia con i legislatori a livello nazionale, e diamo assistenza tecnica ai Paesi perché riescano a mettere sotto controllo queste sostanze.

D. – Il problema del traffico di queste sostanze deriva dal fatto che molte di esse si possono acquistare su Internet e su siti web, camuffati da qualsiasi genere di vendita: dal giardinaggio ai prodotti di bellezza…

R. – Sì, addirittura i siti web insegnano come produrle. Quindi, abbiamo quelli che chiamiamo garage laboratories, dove alcuni con quattro alambicchi e una piccola spesa riescono a realizzare in modo artigianale queste sostanze.

D. – Ci può fare sinteticamente un quadro internazionale e poi europeo del traffico e dei consumi di queste cosiddette "droghe furbe"?

R. – Abbiamo una percentuale generale dell’Europa intorno al 5% lifetime, cioè dell'"ho provato almeno una volta nella vita". Ma abbiamo una situazione molto pesante in Nuova Zelanda e in Australia. E negli Stati Uniti abbiamo avuto negli ultimi anni un’epidemia…

Ma ora è più facile per gli operatori sanitari riconoscere i sintomi delle nuove droghe? Lo abbiamo chiesto a Giovanni Serpelloni, del Dipartimento delle politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei ministri:

"E’ più facile, in questo momento, riconoscerle perché abbiamo creato un percorso di formazione – abbiamo girato tutta l’Italia con i nostri esperti – per spiegare che cosa sono queste droghe, che tipo di effetti producono, come identificarle e come identificare i sintomi. Quindi, ci sono poi anche dei portali dove si può andare a vedere esattamente tutte le notizie tecniche, scaricare i documenti … In più, abbiamo fornito loro gli standard di laboratorio che servono per identificare prima e meglio le sostanze".







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