Renzi: "Il sud Italia non è spacciato, occorre usare i fondi Ue"
Visita del premier Renzi oggi nel meridione italiano, a Napoli, poi a Reggio Calabria
e a Palermo. "Il sud non è spacciato" ha detto "ma il mancato uso di fondi che ci
spettano dall’Europa grida vendetta". Per il presidente del Consiglio anche un duro
botta e risposta con il sindacato Usigrai sui tagli all’azienda televisiva di Stato.
Il servizio di Giampiero Guadagni:
L’Italia deve
ancora spendere 183 miliardi di fondi comunitari. Soldi di cui dovrebbe beneficiare
soprattutto il Sud, in particolare per le infrastrutture. Il premier Renzi, da Napoli,
punta il dito contro la classe politica del passato che, afferma, ha pensato solo
al consenso immediato e quei fondi li ha spesi male o non li ha proprio utilizzati.
E se oggi le Regioni non faranno la loro parte interverrà il Governo, fa sapere Renzi.
Ad esempio, sottolinea, potremmo utilizzarne una parte per l'edilizia scolastica.
E a proposito, dice Renzi incontrando i bambini di Secondigliano, la scuola è anche
una frontiera contro la criminalità e a partire dal 15 giugno saranno aperti 10 mila
cantieri. Per il resto Renzi ribadisce: non indietreggeremo di un passo sul percorso
delle riforme. Ma da Roma Berlusconi avverte: con il premier inutile prendere accordi
prima. Aspettiamo di vedere le riforme in Parlamento. Se saranno buone, assicura,
Forza Italia le voterà. Intanto per il premier si aperto un nuovo fronte di scontro
dopo l’intervista di ieri sera a Ballarò, dove ha sottolineato la necessità di tagli
alla tv pubblica. La Rai, afferma Renzi, non è di proprietà dei conduttori né del
sindacato interno. Chiamato in causa, l’Usigrai replica: l’azienda non è neppure del
premier.