Pakistan. Punjab: incriminazione di massa per blasfemia, 68 avvocati alla sbarra
"Questo è forse il più strano di tutti i casi" di blasfemia sinora emersi in Pakistan,
che ha trasformato una "semplice protesta" in una incriminazione di massa in base
alla legge nera; ora "le persone non hanno più nemmeno il diritto di protestare?".
È il commento amaro, affidato all'agenzia AsiaNews, di padre Anwar John, sacerdote
dei missionari Oblati di Maria Immacolata a Lahore, secondo cui gli inquisiti "non
hanno mancato di rispetto né al profeta Maometto, né alla religione musulmana".
Il
riferimento è a quanto è avvenuto nei giorni scorsi nel distretto di Jhang, nel Punjab,
dove la polizia ha aperto un fascicolo di inchiesta contro 68 avvocati, in quello
che è emerso come il caso più importante di sempre per reati legati alla blasfemia
in Pakistan. I legali, in maggioranza sciiti, erano scesi in piazza per protestare
contro le forze dell'ordine, che avrebbero arrestato senza motivo un collega; durante
la manifestazione, gli avvocati sono accusati di aver insultato il nome di un parente
stretto di Maometto. In realtà, la vicenda mostra l'aspra controversia che vede opposte
forze dell'ordine e avvocati nella regione.
La Chiesa cattolica e le denominazioni
protestanti chiedono da anni l'abrogazione della "legge nera". Introdotta nel 1986
dal dittatore Zia-ul-Haq per soddisfare le rivendicazioni della frangia islamista,
essa puniva con il carcere a vita o la condanna a morte chi profana il Corano o dissacra
il nome del Profeta Maometto. Nel 2009 AsiaNews ha promosso una campagna internazionale
di sensibilizzazione; tuttavia, nessun partito politico o governo ha voluto mettere
mano alla norma e quanti hanno proposto emendamenti - il governatore del Punjab Salman
Taseer e il ministro cattolico delle Minoranze Shahbaz Bhatti - sono stati assassinati.
Secondo
i dati raccolti dalla Commissione episcopale Giustizia e Pace del Pakistan (Ncjp),
dal 1986 all'agosto 2009 almeno 964 persone sono state incriminate in base alla legge
sulla blasfemia: fra queste 479 erano musulmani, 119 cristiani, 340 ahmadi, 14 indù
e 10 di religione sconosciuta. Più di 40 gli omicidi extra-giudiziali (compiuti da
singoli o folle inferocite) contro innocenti e i processi intentati contro disabili
fisici e mentali, o minorenni; fra le tante, ricordiamo la vicenda di Rimsha Masih
sfuggita alle false accuse dopo una massiccia campagna di pressione su Islamabad.
(R.P.)