Il saluto del Papa agli abitanti della "terra dei fuochi": il diritto alla salute
viene prima di ogni altro interesse
All’udienza generale, rivolgendosi ai pellegrini italiani, il Papa ha salutato la
delegazione degli abitanti della cosiddetta “terra dei fuochi e dei veleni”, in Campania,
dicendo:
"Nell’esprimere loro la mia vicinanza spirituale, auspico che la
dignità della persona umana e i diritti alla salute vengano sempre anteposti ad ogni
altro interesse".
Poi ha salutato "con affetto" i fedeli della Sardegna,
accompagnati dai loro Pastori e dalle Autorità, per ricambiare la visita che ha "avuto
la gioia di compiere l’anno scorso in quella terra":
"Cari amici, vi ringrazio
per la vostra presenza e vi incoraggio ad affrontare le situazioni problematiche che
ancora affliggono la vostra bella Isola, perseverando nella speranza e nella solidarietà.
Io vi assicuro che non mi sono dimenticato di voi e prego. Ricordo tanto quelle
parole che voi mi avete detto sui gravi problemi della Sardegna. Vi assicuro di esservi
vicino”.
Ha quindi salutato le Figlie di San Camillo, che celebrano il
Capitolo generale, esortandole "ad essere segno gioioso dell’amore di Dio tra le persone
sofferenti". Questo gli altri saluti:
"Saluto i partecipanti al pellegrinaggio
promosso dalla Piccola Opera della Redenzione nel centenario della nascita del fondatore
padre Arturo d’Onofrio: siate strumenti di pace e di riconciliazione in ogni situazione
e in ogni ambiente. Saluto l’Associazione Cultura e Solidarietà, di Milano e i Gruppi
dell’Unitalsi, provenienti da varie Regioni, ed invito ciascuno ad ascoltare la voce
dello Spirito Santo, rendendola operativa nella vita con il bene".
"Saluto
i giovani, i malati e gli sposi novelli. La Vergine Maria, che veneriamo in questo
mese di maggio, sia maestra di tenerezza e di amore per voi, cari giovani, specialmente
voi studenti dell’Istituto Settembrini di Roma; sostenga voi, cari ammalati, nei momenti
più duri della solitudine e della sofferenza; sia di esempio a voi, cari sposi novelli,
per vivere nell’unità e nell’armonia familiare”.