2014-05-14 11:03:13

Il saluto del Papa agli abitanti della "terra dei fuochi": il diritto alla salute viene prima di ogni altro interesse


All’udienza generale, rivolgendosi ai pellegrini italiani, il Papa ha salutato la delegazione degli abitanti della cosiddetta “terra dei fuochi e dei veleni”, in Campania, dicendo:

"Nell’esprimere loro la mia vicinanza spirituale, auspico che la dignità della persona umana e i diritti alla salute vengano sempre anteposti ad ogni altro interesse".

Poi ha salutato "con affetto" i fedeli della Sardegna, accompagnati dai loro Pastori e dalle Autorità, per ricambiare la visita che ha "avuto la gioia di compiere l’anno scorso in quella terra":

"Cari amici, vi ringrazio per la vostra presenza e vi incoraggio ad affrontare le situazioni problematiche che ancora affliggono la vostra bella Isola, perseverando nella speranza e nella solidarietà. Io vi assicuro che non mi sono dimenticato di voi e prego. Ricordo tanto quelle parole che voi mi avete detto sui gravi problemi della Sardegna. Vi assicuro di esservi vicino”.

Ha quindi salutato le Figlie di San Camillo, che celebrano il Capitolo generale, esortandole "ad essere segno gioioso dell’amore di Dio tra le persone sofferenti". Questo gli altri saluti:

"Saluto i partecipanti al pellegrinaggio promosso dalla Piccola Opera della Redenzione nel centenario della nascita del fondatore padre Arturo d’Onofrio: siate strumenti di pace e di riconciliazione in ogni situazione e in ogni ambiente. Saluto l’Associazione Cultura e Solidarietà, di Milano e i Gruppi dell’Unitalsi, provenienti da varie Regioni, ed invito ciascuno ad ascoltare la voce dello Spirito Santo, rendendola operativa nella vita con il bene".

"Saluto i giovani, i malati e gli sposi novelli. La Vergine Maria, che veneriamo in questo mese di maggio, sia maestra di tenerezza e di amore per voi, cari giovani, specialmente voi studenti dell’Istituto Settembrini di Roma; sostenga voi, cari ammalati, nei momenti più duri della solitudine e della sofferenza; sia di esempio a voi, cari sposi novelli, per vivere nell’unità e nell’armonia familiare”.








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