Il Papa agli abitanti della "terra dei fuochi": il diritto alla salute viene prima
di ogni altro interesse
All'udienza generale, dopo la catechesi, rivolgendosi ai pellegrini italiani, Papa
Francesco ha salutato la delegazione degli abitanti della “terra dei fuochi” in Campania.
Il servizio di Amedeo Lomonaco:
Papa Francesco
ha ricordato il dramma della terra dei fuochi, un territorio deturpato da interessi
economici illegali e dalla presenza della camorra:
“Saluto la delegazione
degli abitanti della cosiddetta ‘terra dei fuochi e dei veleni’, in Campania e, nell’esprimere
loro la mia vicinanza spirituale, auspico che la dignità della persona umana e i diritti
alla salute vengano sempre anteposti ad ogni altro interesse”.
Un saluto
accolto con speranza dagli abitanti dei comuni della "terra dei fuochi". Presente
all'udienza anche don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano, da sempre impegnato
nel denunciare le emergenze legate al traffico di rifiuti tossici:
“Penso
che sia giunto il tempo, ormai, per fare di queste parole del Papa il nostro modello
di vita: la dignità della persona umana prima di tutto. Viene prima l’uomo, e poi
tutte le altre cose debbono servire l’uomo; quando invece, per il guadagno disonesto,
si maltratta l’uomo, si maltratta il Creato, noi cristiani ci troviamo di fronte ad
un peccato immenso mentre i nostri politici che ci governano si trovano di fronte
ad un atto di negligenza molto pericoloso. Penso, credo, spero, lo voglio credere
con tutto il cuore che i primi ad accogliere queste parole del Papa siano coloro che
ci stanno governando: le risposte fino ad oggi sono sempre state delle risposte molto,
molto lente e parziali”.
Dopo l’udienza generale. Don Maurizio Patriciello
ha incontrato Papa Francesco:
“Siamo arrivati qua stamattina: siamo un migliaio
di persone tra cui le mamme dei nostri bambini morti; c’erano anche alcuni bambini
malati, in particolare Luigi, in carrozzina, che oggi è felicissimo perché ha visto
il Papa, ha potuto abbracciare il Papa … E ce ne torniamo a casa con questa speranza
in più. Ho avuto, per qualche minuto, la possibilità di incontrarlo: ha benedetto
la mia coroncina. Ha detto: ‘Io benedico la tua corona e tu prega per me’. Io ho avuto
modo di dirgli: sono uno dei parroci della "terra dei fuochi". Lui mi ha guardato,
mi ha stretto le mani, così, mi ha guardato come per dire: ‘Ne sono a conoscenza,
di questo dramma’ …. L’attenzione al Creato, oggi, non è più facoltativa: è proprio
un’emergenza. Il nostro popolo ha sempre pregato per il Papa e sente questo legame
affettivo, oltre che teologico, pastorale, spirituale con il successore di Pietro”.