Argentina: proposta dei vescovi per reagire agli atti di violenza nel Paese
Il vescovo di Lomas de Zamora, mons. Jorge Rubén Lugones, ha respinto le critiche
espresse dai membri del governo al documento intitolato "Beati gli operatori di pace",
pubblicato il 10 maggio, a conclusione dell'Assemblea plenaria dei vescovi argentini,
che denuncia la violenza e la mancanza di sicurezza nel Paese, e prende in esame le
cause della violenza, tra cui la corruzione, le menzogne, i ritardi della giustizia
e i problemi delle carceri.
Il vescovo ribadisce che quanti negano che la società
argentina sia malata di violenza non vogliono guardare in faccia la realtà: “notiamo
con dolore e preoccupazione il tema della violenza. Uno che nega che siamo malati
di violenza, credo che guardi da un'altra parte” si legge nella nota inviata all'agenzia
Fides da una fonte locale che riporta le parole del presule. “Non so se molti di quanti
oggi criticano, abbiano mai camminato per i quartieri come facciamo noi – afferma
mons. Lugones -. Ho sentito ad una radio che i vescovi sono come i Principi della
Chiesa. Voglio invitare questo giornalista, se vuole, a mettersi un paio di scarpe
adatte per il fango e ad accompagnarmi, perché io cammino per la diocesi. Ci sono
molti che parlano senza sapere, senza fondamenti”.
Tutto il Paese sta vivendo
un clima di tensione fra Chiesa e governo (alimentata anche dai media), a causa delle
reazioni al documento dei vescovi. L’intenzione è stata quella di fare una riflessione
sulla realtà, sulla violenza che vive il Paese, come hanno ribadito diversi membri
dell’episcopato, proponendo di adoperarsi per la formazione ai valori cristiani fondamentali
e rinnovando l’impegno a lavorare per assicurare “la vita, la pace e la salute integrale
alla nostra amata patria”.
Richiamando la beatitudine evangelica "Beati gli
operatori di pace", il documento ricorda che “molti lo stanno già facendo”, promuovendo
iniziative in scuole, parrocchie, gruppi e organizzazioni sociali. “Li incoraggiamo
a continuare ad essere strumenti di pace – scrivono i vescovi -. In particolare esortiamo
la leadership a sviluppare un dialogo che promuova consensi e politiche statali per
superare la situazione attuale”. “Il documento è una proposta positiva ed educativa”
ha sottolineato il portavoce dei vescovi, padre Jorge Oesterheld. (R.P.)