Kenya: preoccupazione del card. Njue per clima di violenza e terrorismo
“Nelle ultime settimane diversi keniani hanno perso la vita in attacchi terroristici,
incidenti stradali, rapine, suicidi, per aver bevuta birra adulterata, e in alcuni
casi di fame. La circolazione di armi da fuoco nel Paese è allarmante. Un Paese che
era stato definito un’oasi di pace nella regione è diventato un campo da gioco del
terrorismo”. Lo ha detto il card. John Njue, arcivescovo di Nairobi e presidente della
Conferenza episcopale del Kenya, nella conferenza stampa al termine dell’Assemblea
plenaria dei vescovi. Il card. Njue ha così richiamato le autorità nazionali ad adempiere
al mandato costituzionale di salvaguardare la vita degli abitanti del Paese.
Secondo
quanto riporta l’agenzia Cisa di Nairobi, il card. Njue ha anche sottolineato la necessità
di rafforzare il servizio di intelligence nazionale (National Intelligence Service
- Nis). “Alcune delle cose che accadono in Kenya non sarebbero accadute se il sistema
di intelligence fosse stato efficiente. Il sistema di intelligence diventa sempre
più importante ed è una sfida per il governo di considerare il suo rafforzamento”
ha affermato il cardinale.
A queste parole si sono aggiunte quelle di mons.
Zacchaeus Okoth, arcivescovo di Kisumu e presidente della Commissione episcopale “Giustizia
e Pace”, che ha chiesto di accelerare la riforma della polizia perché cresce di giorno
in giorno il senso di insicurezza nel quale vive la popolazione: “Siamo pieni di paura,
anche quando preghiamo in chiesa, fuori ci sono poliziotti per proteggerci. Nei bus
ormai la gente si sente insicura”.
Nelle ultime settimane una serie di attentati
terroristici ha colpito la capitale Nairobi e Mombasa, prendendo di mira in particolare
gli autobus.. Ha infine suscitato allarme la morte di più di 80 persone che hanno
consumato birra illegale e adulterata comprata in alcuni esercizi commerciali. (R.P.)