Iraq. Governatorato di Ninive: vogliamo essere modello di rinascita per il Paese
Nella provincia irachena di Ninive, la più estesa dopo quella di Baghdad, vivono circa
150 mila cristiani. La nuova Costituzione federale del Paese ha concesso ai Governatorati
provinciali enormi poteri, tanto da trasformarli quasi in regioni autonome. Il servizio
di Elvira Ragosta:
Proprio dalla
pianura di Ninive, dove i cristiani coabitano con altre minoranze etniche e religiose,
parte la sfida del Governatorato locale per garantire una convivenza sempre più armoniosa
tra cristiani, musulmani, curdi e arabi. La ricostruzione democratica del Paese, dove
i continui attentati dei terroristi legati ad al Qaeda minano la sicurezza e la stabilità
economica, può avvenire anche attraverso l’aiuto della Santa Sede e delle istituzioni
europee. E’ quanto auspica la delegazione del Governatorato di Ninive, nel corso di
una visita in Italia su invito della Comunità di Sant’Egidio. Il presidente del parlamento
di Ninive, Hamed Bashar Kitti:
D. Quali sono gli obiettivi del governatorato
per i prossimi quattro anni di legislatura?
R. – (Parole in arabo) Abbiamo
preso delle decisioni molto importanti per quanto riguarda tutte le componenti nella
Provincia di Ninive, soprattutto quella cristiana, che sappiamo essere stata presa
di mira in passato anche in Iraq. Abbiamo dedicato una parte dei progetti per lo sviluppo
alle regioni cristiane. In questo modo, possiamo porre fine all’emigrazionedei
cristiani. Per questo motivo, abbiamo preso in considerazione tutte le zone cristiane,
abbiamo dato tutti i servizi necessari, opportunità di lavoro per consolidare la sicurezza.
Anwar
Hadaya è l’unico deputato cristiano della provincia di Ninive e presiede la Commissione
economia, finanza e sviluppo della Provincia:
R. – (Parole in arabo) Non
è facile, soprattutto se guardiamo a tutti gli eventi che accadono in Medio Oriente,
in Iraq e nella nostra cara provincia di Ninive. Però, sono ottimista per quanto riguarda
la situazione nella provincia e nella piana di Ninive. Questo può essere un punto
di inizio in modo tale che la provincia possa diventare un modello per l’intero Iraq.
D.
– I problemi di sicurezza e le violenze settarie, la disoccupazione. Lo stesso patriarca
di Babilonia aveva denunciato come questi problemi poi portino spesso molti cristiani
ad abbandonare il Paese. La vostra pianura, che dal punto di vista agricolo è molto
fertile – la zona è anche ricca di minerali – potrebbe rilanciare l’economia. Ma come
si fa a rilanciare l’economia se prima non si stabilizza la sicurezza?
R. –
(Parole in arabo) Oggi, c’è un’opportunità per raggiungere lo sviluppo economico
nell’ambito agricolo grazie alla presenza di un alto livello di sicurezza. Tutto ciò
grazie alle forze curde che sono lì per garantire la protezione. Non ci sono le forze
governative, anche questo è un motivo. Quindi, per me questa è il motivo della sicurezza:
c’è una grande opportunità e io chiamo – tramite il vostro canale, la vostra emittente
– investitori per venire a investire nel settore agricolo nella pianura di Ninive
innanzi tutto e poi nella Provincia e in tutto il Paese.