2014-05-11 08:45:13

Papua Nuova Guinea: i vescovi contro la "cultura della morte"


“C'è un grande pericolo, un grande male, che incombe sulla società in Papua Nuova Guinea e nelle Isole Salomone: la crescente perdita di rispetto per l'altro e per la vita umana”: è quanto affermano i vescovi della Papua Nuova Guinea e Isole Salomone, in una Lettera pastorale titolata “Evangelizzazione nella e attraverso la famiglia”, pubblicata a conclusione della loro Assemblea generale, tenutasi a Port Moresby dall’1 al 9 maggio 2014.

Nella Lettera i vescovi notano con preoccupazione le molte forme di violenza diffuse nella società: omicidio, aborto, stupro, guerra tribale, violenza domestica, abusi sui minori e altri. “E’ ciò che san Giovanni Paolo II – afferma la lettera ripresa dall'agenzia Fides – ha etichettato come ‘cultura della morte’. Il grande male mostra il suo volto nelle pratiche come magia e stregoneria, nella tortura e nell’uccisione di persone innocenti. Si manifesta nella corruzione che avvantaggia pochi e impoverisce gli altri e nella distruzione dell'ambiente. Si dispiega nelle schiavitù come alcol, tossicodipendenza e pornografia. Disumanizza la società con la promozione di varie forme di contraccezione artificiale”.

Per contrastare tale cultura c’è bisogno di “un esercito potente e ben disciplinato: un esercito spirituale”: “I veri credenti di tutte le Chiese cristiane formano questo esercito” che – notano i vescovi – include preti, religiosi, laici, famiglie, gruppi e movimenti ecclesiali e “tutti coloro che si riconoscono discepoli di Gesù”.

Il testo ricorda le pratiche culturali dannose che in Papua Nuova Guinea e Isole Salomone non sono conformi con l'insegnamento di Gesù Cristo. Queste risultano “dannose per il matrimonio cristiano e per la vita familiare”. In particolre i vescovi deplorano la poligamia, tuttora diffusa. “Questa usanza tradizionale viola il significato del matrimonio cristiano”, in cui “i due diventano una cosa sola, in un indissolubile legame d'amore. Essa svilisce la dignità e il valore delle donne che sono viste come semplici beni di uomini ricchi e potenti”.

Una seconda tendenza culturale da abbandonare è l'usanza dei “bambini in condivisione” all'interno della famiglia allargata o di un villaggio. In alcuni casi i bambini sono perfino venduti a persone esterne alla famiglia. La Chiesa ricorda che questo è un errore che “viola il rapporto unico tra genitori e figli. I genitori hanno un sacro obbligo di amare, educare e allevare i propri figli, curandoli e educandoli come un dono speciale che Dio ha dato loro”.

Nell’Assemblea appena conclusa, i vescovi della Papua Nuova Guinea e Isole Salomone hanno eletto Arnold Orowae, vescovo di Wabag, come nuovo presidente della Conferenza episcopale, mentre vice-presidente è risultato l’arcivescovo Steve Reichert di Madang. (R.P.)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LVIII no. 131







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