La gioia di studenti e insegnanti per l'incontro con Papa Francesco
L'incontro di Papa Francesco con il mondo della scuola è stato davvero vissuto come
una festa con ragazzi, famiglie, insegnanti arrivati da tutta Italia. Marina Tomarro
ha raccolto le emozioni di chi ieri era a Piazza San Pietro:
R. – E’ stato
un incontro molto partecipato, abbiamo messo il dito su tutta la sensibilità che è
necessaria oggi più che mai per svolgere il lavoro di insegnante. E’ stato molto incoraggiante,
perché si tende sempre un po’ a piangersi addosso… Questi sono quegli incontri che
ti danno la forza di riprendere e di lavorare con più convinzione, già a partire da
domani.
R. – Un incontro bellissimo! La cosa che mi ha colpito è che "ci vuole
un villaggio per educare un ragazzo". Questo è spettacolare, perché è segno di una
sinergia di tutte le componenti! E poi anche imparare ad imparare: far innescare un
metodo, una voglia di cercare, di capire. Dobbiamo proprio ringraziare il Papa!
D.
– Il Papa vi ha invitato a non farvi rubare l’amore per la scuola. In che modo si
può rispondere alla sua esortazione?
R. – Bisogna avere lo sguardo sui ragazzi,
allora la scuola rimane un’esperienza di amore. Se si perdono di vista i giovani,
i ragazzi, si è perso il senso della scuola e si è perso l’amore.
R. – Rubare
l’amore per la scuola è un delitto! Se ci rubano l’amore per la scuola, ci rubano
la nostra adolescenza. Perciò cerchiamo di non farcela rubare.
D. – Cosa ti
è rimasto di questo incontro con Papa Francesco?
R. – A me è piaciuto quando
stava parlando Papa Francesco.
D. – E a te, invece?
R. – Quando è passato
con la jeep.
D. – Tu lo hai salutato?
R. – Sì!
D. – E a te?
R.
– Anche a me quando mi è passato di fianco: era proprio bellissimo vederlo per la
prima volta!
D. – E a te perché piace la scuola?
R. – Perché ci fanno
imparare dalle cose nuove, che non sappiamo.
R. – Ciao Papa Francesco, ti
vogliamo bene!
E, in Piazza San Pietro, c'erano anche l’attore Giulio Scarpati
e il presentatore Max Giusti. Ecco i loro commenti:
R. – Testimoniare
che la scuola è centrale nella vita di un Paese, del mondo; che l’educazione delle
persone è la cosa più importante; che si parte da qui. Quindi testimoniare il fatto
che la scuola è centro della vita, del futuro delle persone e delle nuove generazioni.
R. – Dobbiamo garantire un insegnamento eccezionale a tutti quanti, dobbiamo
combattere affinché tutti abbiano diritto non solo alla scuola, ma anche ad avere
scuole di qualità! C’è anche un’altra scuola che non dobbiamo dimenticare, che è quella
degli anziani, dei nostri nonni: e se non ce li abbiamo, basta andare a fare una visitina
in un istituto con i nostri genitori o con i nostri amici e ci sarà sempre qualcuno
che ci racconterà una storia e ci farà imparare molto.