2014-05-07 12:56:41

Torino. Al via il Salone del Libro, Santa Sede ospite d'onore. Mons. Iacobone: presenza significativa


Inaugurato (mercoledì sera) a Torino, presso l’Auditorium Giovanni Agnelli-Lingotto, la 27.ma edizione del Salone Internazionale del Libro, con la Santa Sede per la prima volta “ospite d’onore”. Presente all’appuntamento anche mons. Pasquale Iacobone, del Pontificio Consiglio della Cultura. La nostra inviata Laura De Luca lo ha intervistato:RealAudioMP3

R. – Abbiamo voluto che la Santa Sede fosse presente con una struttura emblematica: appunto il cupolone di libri; ma un cupolone che riassumesse, in qualche maniera, tutta la ricchezza del patrimonio librario, culturale, artistico della Santa Sede. E dunque, al di là dei libri e delle varie istituzioni presenti, queste opere d’arte che comunque fanno sempre riferimento al libro, alla cultura scritta con opere che vanno dall’epoca paleocristiana fino al contemporaneo. Abbiamo voluto rappresentare un po’ la complessità della Storia della Santa Sede e della Chiesa cattolica, e dei suoi rapporti con il mondo del libro, della cultura, delle arti. Chiaramente, questa impresa va al di là di qualsiasi stand di un salone del libro …

D. - … è una presenza un po’ atipica, in effetti …

R. – E’ la prima volta: come c’è stata la prima volta della Biennale di Venezia, così quest’anno è la prima volta al Salone internazionale del Libro dove non una casa editrice, ma la Santa Sede è rappresentata ed è ospite d’onore. Per questo ci tenevamo a dare una presenza quanto mai significativa, e devo dire che i primi riscontri sono assolutamente positivi: mai si sarebbero aspettati una tale imponenza non solo monumentale, ma anche di ricchezza di patrimonio culturale e artistico.

D. – Questa presenza così autorevole e prestigiosa del Padiglione della Santa Sede, in mezzo ad una mostra che poi è una mostra-mercato, soprattutto, ci porta un po’ in avanti nel tempo e insieme indietro. Voglio dire che sembra di assistere ad un secondo atto di quella funzione di accensione del mondo dell’arte che la Chiesa ha avuto per tanti secoli …

R. – Credo che il discorso, e quindi la politica culturale di fondo, negli ultimi anni, portata avanti soprattutto dal cardinale Ravasi, sia sempre quello: cioè, riportare la Chiesa non con un aspetto trionfale, ma con un aspetto di vera grandezza e profondità culturale, lì dove si fa cultura: può essere la Biennale di Venezia, può essere il Salone del Libro di Torino, può essere l’Expo … può essere qualsiasi occasione in cui il mondo si confronta con tutte le sue difficoltà, con i suoi contrasti e la sua varietà.

D. – Che cosa si prepara, per esempio, per Milano?

R. – Ci sarà un impianto, un padiglione della Santa Sede che farà delle proposte – se vogliamo anche provocatorie – nei confronti del contesto generale dell’Expo: si parla di nutrire il pianeta, e quindi c’è tutto il discorso dell’alimentazione. Ma noi abbiamo scelto come tema: “Non di solo pane …”, perché vogliamo che si discuta non soltanto semplicemente di problemi di alimentazione e quindi di gestione materiale del territorio o dell’ambiente, ma si parli di un’alimentazione che tocchi tutte le dimensioni della persona, a cominciare dal cuore, dall’anima, dall’interiorità …







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