Sudafrica. Vigilia elettorale, l'Anc partito favorito
Vigilia elettorale oggi in Sudafrica. Domani, il Paese andrà al voto per le elezioni
generali, le quinte della sua storia democratica cominciata proprio vent’anni fa,
nel 1994. Grande favorito è l’African National Congress (Anc), il partito di governo,
che punta alla maggioranza dei due terzi in parlamento. Da Johannesburg, Davide
Maggiore ha chiesto il perché di questo successo annunciato a Raymond Perrier,
direttore del Jesuit Institute:
R. – L’Anc si
presenta come il Partito della liberazione. Mandela è morto solo sei mesi fa e per
molte persone questo rappresenta l’ultimo voto per Mandela. Questa parte, dunque,
emotiva è molto importante.
D. – Cosa dicono i sondaggi sugli altri partiti?
C’è una crescita dei partiti di opposizione?
R. – C’è stata una crescita. Due
o tre settimane fa, sembrava che l’Anc avrebbe avuto meno del 60% dei voti. Adesso
invece si pensa piuttosto al 64-65%. Gli altri partiti sono, più o meno, allo stesso
livello di cinque anni fa.
D. – Per quale motivo questi partiti non riescono
ad aumentare i loro consensi?
R. – Il partito più grande della minoranza si
chiama "Democratic Alliance", Alleanza Democratica, ed è composto da molti partiti
di tradizione principalmente bianca, degli europei sudafricani.
D. – La "Democratic
Alliance" non riesce a intercettare i voti dei neri?
R. – I voti dei neri e
soprattutto i voti dei neri rurali – i voti dei neri più poveri – che rappresentano
la maggioranza del Sudafrica. Gli altri partiti sono piccoli, in maggioranza in opposizione
all’Anc, provengono dall’Anc e non contano molte persone.
D. – Quali sono stati
i temi più importanti della campagna elettorale?
R. – I problemi economici
e l’enorme disoccupazione che, ufficialmente, è al 25%, ma in realtà è a più del 30-40%.
In verità, le persone votano per ragioni emotive piuttosto che razionali.
D.
– Il tema della corruzione che ruolo ha avuto nella campagna elettorale?
R.
– In termini di discussione pubblica, il tema della corruzione è stato molto importante.
Ma la risposta della maggioranza è che tutti i politici sono corrotti e votare contro
la corruzione non è possibile.
D. – Ci sono molti giovani che quest’anno votano
per la prima volta e non hanno conosciuto la segregazione razziale. Quale potrà essere
il loro comportamento?
R. – Evidentemente, non hanno questa lealtà all’Anc.
Ma loro, come i giovani di tutto il mondo, sono molto delusi. Sembra che solo una
minoranza di quelli che possono votare si sia registrata. Il loro impatto sulle elezioni,
quindi, non sarà tanto grande.
D. – Un’ultima domanda riguarda le Chiese: in
che modo si sono avvicinate a questo voto, in particolare la Chiesa cattolica?
R.
– I vescovi hanno pubblicato una lettera episcopale due mesi fa, che promuove le elezioni
e ricorda ai cattolici che votare è obbligo morale. Ricorda anche di farlo dopo la
preghiera e per il bene comune, non solo per se stessi.