Il Papa alle Guardie Svizzere: siate saldi nella fede, generosi nella carità e gentili
nell'accoglienza
“Siate saldi nella vostra fede e generosi nella carità verso le persone che incontrate”:
così il Papa stamane rivolto alle Guardie Svizzere, accompagnate dal comandante Daniel
Anrig, ricevute insieme ai loro familiari ed amici nella Sala Clementina, in occasione
della Festa del Corpo pontificio, che sarà celebrata domani in ricordo del sacrificio
di 147 soldati caduti nel sacco di Roma il 6 maggio del 1547 nell’atto di difendere
Clemente VII dall’assalto dei Lanzichenecchi. Il servizio di Roberta Gisotti:
"Un giorno speciale”
– ha ricordato Francesco – che commemora “l’atto eroico” dei predecessori delle Guardie
Svizzere, il cui Corpo venne istituito nel 1506 sotto il Pontificato di Giulio II:
“La
vostra dedizione è la conferma che il loro coraggio e la loro fedeltà hanno portato
frutto, come dice il Vangelo: il seme gettato e morto nella terra è cresciuto”.
Ma
“il contesto sociale ed ecclesiale – ha osservato il Papa - è molto cambiato da allora:
la società è diversa rispetto a quei tempi:”
“Ma il cuore dell’uomo, la
sua capacità di essere fedele e coraggioso – acriter et fideliter, recita il vostro
motto – è rimasto lo stesso".
“Il vostro servizio – ha aggiunto Francesco
- è quindi un’autentica testimonianza” di dedizione “ad un compito importante ed impegnativo”,
in un tempo e spazio particolari, in una città museo come Roma “crocevia di turisti
e pellegrini” di tutto il mondo, che arrivano “con motivazioni differenti”:
"In
questo movimento di storia e di storie personali c’è anche ognuno di voi. Con il vostro
peculiare servizio, voi siete chiamati a dare una serena e gioiosa testimonianza cristiana
a quanti giungono in Vaticano per visitare la Basilica di San Pietro e per incontrare
il Papa".
Da qui l’invito:
"Vivete intensamente le vostre giornate!
Siate saldi nella vostra fede e generosi nella carità verso le persone che incontrate".
Ha poi notato il Papa che l’uniforme delle Guardie Svizzere, che tanto
“attira l’attenzione della gente”, compie 100 anni. “I suoi colori e la sua foggia
sono conosciuti in tutto il mondo: ricordano dedizione, serietà, sicurezza. Identificano
un servizio singolare e un passato glorioso”.
"Ma ricordate che non è l’uniforme
ma colui che la indossa a dover colpire gli altri per la gentilezza, per lo spirito
di accoglienza, per l’atteggiamento di carità verso tutti".
Carità anche
fra di voi, ha raccomandato il Papa, “dando importanza, anche alla vostra vita comunitaria,
al condividere i momenti lieti e quelli più difficili ...”
“ ... non ignorando
chi tra di voi si trova in difficoltà e a volte ha bisogno di un sorriso e di un gesto
di incoraggiamento e di amicizia; evitando una distanza negativa che divide tra loro
i compagni e che, nella vita di tutte le persone del mondo, può generare disprezzo,
emarginazione o razzismo”.
Infine il grazie del Papa:
"Care Guardie
Svizzere, ogni giorno posso sperimentare da vicino la vostra dedizione e il vostro
impegno: di questo vi sono tanto grato!".