Ue, elezioni. Appello della Comunità di vita cristiana: politica punti sulla solidarietà
Globalizzazione, ambiente, migrazioni, solidarietà: sono i quattro temi principali
della Lettera aperta indirizzata ai parlamentari europei dalla "Comunità di vita cristiana",
organismo internazionale che si ispira a Sant’Ignazio di Loyola, fondatore della Compagnia
di Gesù, ed è presente in 60 Paesi del mondo. Nella missiva – redatta in vista delle
elezioni europee di fine maggio – si affrontano innanzitutto i rapporti tra globalizzazione
e povertà, evidenziando come l’Europa abbia “il dovere morale” di combattere la crisi
economica attuale e “rafforzare la società civile, soprattutto riguardo alla solidarietà
e alla lotta contro la povertà”. Fondamentale, ribadisce l’Associazione, promuovere
anche una riforma del sistema finanziario, concentrare le politiche monetarie nella
lotta alla disoccupazione e sradicare l’evasione fiscale. Riguardo alla salvaguardia
del Creato, invece, la Comunità di vita cristiana chiede sia garantita la sicurezza
alimentare e idrica alle popolazioni e che siano migliorate le condizioni di vita
nei contesti urbani, combattendo “il degrado ambientale” tramite “l’educazione”. Altro
tema cruciale affrontato dalla lettera è quello delle migrazioni forzate: in particolare,
l’organismo di spiritualità ignaziana ribadisce che “l’Europa necessita di regole
chiare”, affinché si garantisca che i migranti non vengano respinti nei Paesi in cui
sono soggetti a detenzione. Fondamentale, inoltre “stabilire chi è responsabile” del
salvataggio dei barconi di migranti, così come identificare questi ultimi e fornire
loro assistenza. In questo contesto, un paragrafo a parte viene dedicato ai rifugiati
siriani: “Ci appelliamo ai politici dell’Unione Europea – si legge ancora nella lettera
– affinché si stabilisca un programma congiunto per i rifugiati e sfollati siriani,
così da facilitare i ricongiungimenti familiari”. Infine, la Comunità di vita cristiana
ricorda due parole chiave dell’Ue, ovvero “solidarietà e diversità”: “La pace e la
prosperità – scrivono gli autori della missiva – risiedono nella comprensione delle
altre diverse culture e tradizioni” e in quest’ottica la Comunità di vita cristiana
chiede di vigilare affinché il fondo di solidarietà europeo arrivi alle popolazioni
che ne hanno realmente bisogno. “Crediamo – conclude la lettera - che quando il motto
“Solidarietà e diversità” verrà messo realmente in pratica, gli europei inizieranno
a formare un’Europa composta da diversi individui che vivono in pace, insieme, in
solidarietà ed unità”. (I.P.)