Papa Francesco: piango per i cristiani crocifissi, anche oggi c'è chi uccide in nome
di Dio
Anche oggi ci sono tanti "padroni delle coscienze": in alcuni Paesi c'è chi uccide
in nome di Dio o si va in carcere solo se si porta un Vangelo o una croce. Lo ha affermato
Papa Francesco durante la Messa presieduta a Santa Marta. Il Papa ha confessato di
aver pianto alla notizia che alcuni cristiani sono stati crocifissi. Il servizio di
Sergio Centofanti:
Al centro dell’omelia
del Papa il Vangelo della moltiplicazione dei pani e dei pesci e la lettura tratta
dagli Atti degli Apostoli, in cui i discepoli di Gesù vengono fatti flagellare dal
Sinedrio. Papa Francesco propone tre icone: la prima è l’amore di Gesù per la gente,
la sua attenzione ai problemi delle persone. Il Signore - osserva il Pontefice – non
si preoccupa di quanti lo seguono, non gli “passa per la testa, per esempio, di fare
un censimento” per vedere se “è cresciuta la Chiesa … no! Lui parla, predica, ama,
accompagna, fa la strada con la gente, mite e umile”. E parla con autorità, cioè con
“la forza dell’amore”.
La seconda icona è la “gelosia” delle autorità religiose
del tempo: “Non tolleravano – afferma il Papa - che la gente andasse dietro a Gesù!
Non tolleravano! Avevano gelosia. E’ un brutto atteggiamento, questo. E dalla gelosia
all’invidia, e noi sappiamo che il padre dell’invidia” è “il demonio”, per la cui
invidia “è entrato il male nel mondo”. “Questa gente – rileva ancora Papa Francesco
- sapeva bene chi era Gesù: lo sapeva! Questa gente era la stessa che aveva pagato
la guardia per dire che gli apostoli avevano rubato il corpo di Gesù!”:
“Avevano
pagato per silenziare la verità. Ma, la gente è cattiva, davvero! Perché quando si
paga per nascondere la verità, siamo in una cattiveria molto grande. E per questo
la gente sapeva chi erano questi. Non li seguivano, tolleravano perché avevano l’autorità:
l’autorità del culto, l’autorità della disciplina ecclesiastica a quel tempo, l’autorità
sul popolo … e la gente seguiva. Gesù dice di loro che legavano pesi opprimenti sui
fedeli e li facevano caricare sulle spalle della gente. Questa gente non tollera la
mitezza di Gesù, non tollera la mitezza del Vangelo, non tollera l’amore. E paga per
invidia, per odio”.
Durante la riunione del Sinedrio c’è un “uomo saggio”,
Gamaliele, che invita i leader religiosi a liberare gli apostoli. Così, ribadisce
il Papa, ci sono queste due prime icone: Gesù che si commuove nel vedere la gente
“senza pastore” e le autorità religiose …
“Questi, con le loro manovre politiche,
con le loro manovre ecclesiastiche per continuare a dominare il popolo … E così, fanno
venire gli apostoli, dopo che parla questo uomo saggio, richiamarono gli apostoli
e li fecero flagellare e ordinarono loro di non parlare nel nome di Gesù. Quindi li
rimisero in libertà. ‘Ma, qualcosa dobbiamo fare: daremo loro una bella bastonata
e poi a casa!’. Ingiusta, ma l’hanno fatto. Loro erano i padroni delle coscienze,
e si sentivano con il potere di farlo. Padroni delle coscienze … Anche oggi, nel mondo,
ci sono tanti”.
Io – ha detto il Papa - "ho pianto quando ho visto sui
media” la notizia di “cristiani crocifissi in un certo Paese non cristiano. Anche
oggi – ha sottolineato - c’è questa gente che, in nome di Dio, uccide, perseguita.
E anche oggi" vediamo tanti che, "come gli apostoli”, sono “lieti di essere stati
giudicati degni di subire oltraggi per il nome di Gesù”. Questa – ha detto – “è la
terza icona di oggi. La gioia della testimonianza”:
“Prima icona: Gesù con
la gente, l’amore, la strada che Lui ci ha insegnato, sulla quale dobbiamo andare.
Seconda icona: l’ipocrisia di questi dirigenti religiosi del popolo, che avevano imprigionato
il popolo con questi tanti comandamenti, con questa legalità fredda, dura, e che hanno
anche pagato per nascondere la verità. Terza icona: la gioia dei martiri cristiani,
la gioia di tanti fratelli e sorelle nostre che nella storia hanno sentito questa
gioia, questa letizia di essere stati giudicati degni di subire oltraggi per il nome
di Gesù. E oggi ce ne sono tanti! Pensate che in alcuni Paesi, soltanto per portare
il Vangelo, vai in carcere. Tu non puoi portare una croce: ti faranno pagare la multa.
Ma il cuore è lieto. Le tre icone: guardiamole, oggi. E’ parte della nostra storia
del salvezza”.