2014-05-01 13:03:50

Focolari, Meeting dei giovani a Loppiano per costruire un'Italia migliore, più solidale e fraterna


Chi ha detto che ai giovani d'oggi non sta a cuore il proprio Paese e la propria gente? A dimostrare il contrario sono ad esempio i circa 2.000 ragazzi e ragazze che si sono dati appuntamento alla Cittadella internazionale del Movimento dei Focolari di Loppiano, vicino a Firenze, per la 41.esima edizione del Meeting del 1° maggio. Al centro della manifestazione, i temi della legalità, dialogo interreligioso e immigrazione. In mostra una ventina di stand con alcune delle azioni concrete che i “Giovani per un mondo unito”, organizzatori dell’evento, stanno già realizzando in diverse città per costruire un’Italia migliore, più solidale e fraterna. Originale il titolo dell’edizione di quest’anno: “#Spiazzaci”. Adriana Masotti ne ha parlato con Edoardo Zenone, giovane graphic designer di Torino tra gli organizzatori del Meeting:RealAudioMP3

R. – E’ nata quasi come battuta: stavamo cercando un titolo che rappresentasse la nostra voglia di sorprendere l’Italia. Infatti, noi siamo sicurissimi che i giovani – i “Giovani per un mondo unito” ma anche tutti i giovani italiani – abbiano tante, tantissime idee che possono sorprendere, anche a livello scenografico. Questo giocare poi con la parola “piazza” … vivere in una città, una città qualunque, in qualsiasi parte d’Italia, con un ideale, una regola d’oro: fare agli altri ciò che vorremmo fosse fatto a noi, e non fare agli altri ciò che non vorremmo fosse fatto a noi. L’hashtag era solo per legarci un po’ anche alla modernità, al modo di vivere oggigiorno con twitter, facebook, che ci caratterizza.

D. – “#Spiazzaci” con le iniziative. E a Loppiano sono allestiti una ventina di stand con altrettante iniziative in corso in diverse città italiane, su temi come legalità, solidarietà … che cosa vogliono dire?

R. – Vogliamo semplicemente rappresentare il fatto che non è che noi proponiamo qualcosa che ancora è tutta da fare; ma ci sono già da decenni delle azioni concrete che si compiono nel territorio. Penso, ad esempio, alla scuola di partecipazione politica di Torino o a Milano con l’Associazione Arcobaleno, che si occupa di insegnare l’italiano agli immigrati e anche di inserirli nei diversi ambienti, sia di lavoro ma anche di vita sociale; a Firenze, insieme a Unicoop, da anni si realizzano, tramite la Fondazione “Il cuore si scioglie”, viaggi in Africa, in particolare in Camerun: con i giovani in loco si fanno attività ludiche ma anche il doposcuola e l’insegnamento di mestieri che li possono aiutare a trovare lavoro nel loro stesso Paese.

D. – Che cos’è che lega tutti i giovani che partecipano a queste azioni?

R. – Proprio la voglia e anche il bisogno di impegnarsi a realizzare qualcosa di diverso. Alla fine, non è che siamo fuori dal mondo: vediamo come va il nostro Paese, le cose che ci piacciono e anche le cose che non ci piacciono; di idee ne abbiamo e abbiamo anche la voglia di realizzarle, ma anche la voglia di confrontarci tra di noi per capire quale sia la strada migliore da percorrere tutti insieme.

D. – A questo proposito, molti di voi trovano nella fede in Gesù e nel Vangelo la spinta per la propria vita e le proprie azioni; per altri, che cos’è che li muove?

R. – Mah … anche questa regola d’oro, questo fare agli altri ciò che noi vorremmo fosse fatto a noi, alla fine, è qualcosa che è nel dna di ognuno. E’ abbastanza impossibile trovare qualcuno che non sia concorde con questa frase. E anche l’esperienza che alcuni di noi fanno da anni e che, se si vive veramente, se non è solamente una frase che magari possiamo leggere in un cioccolatino o su facebook o da qualche altra parte, ma se si prova a viverla, le cose cambiano realmente. Quindi, anche chi non ha un credo religioso può tranquillamente ritrovarsi in mezzo agli altri.

D. – Quest’anno, Loppiano festeggia i suoi 50 anni. Anche per questo è pronta una mostra che ha per titolo: “Silvia Lubich, un ‘sì’ che la rese Chiara”, sulla vita della fondatrice dei Focolari. Un po’ particolare, questa mostra …

R. – Sì. E' anche la prima volta che il Movimento dei Focolari si lancia in un’iniziativa di questo genere. Sono sei sale interattive, realizzate tutte da ragazzi rigorosamente under-30 – scenografi, pittori, scultori, grafici, pubblicitari – che si sono messi lì e hanno deciso di dare la possibilità concreta di conoscere Chiara Lubich, dalla sua infanzia fino al momento della sua partenza per il cielo, e di farsi praticamente non portavoce, ma diffusori del suo messaggio. Ognuno, poi, trae le conclusioni che vuole e prende quello che più lo colpisce. Tutti mettono a disposizione le loro professionalità per dare a tutti la possibilità di incontrare una persona che a noi, singolarmente, ha cambiato la vita.







All the contents on this site are copyrighted ©.