Sud Corea. Affondamento del traghetto: la Presidente Park chiede scusa
La presidente sudcoreana Park Geun-hye ha chiesto scusa per l'affondamento del traghetto
Sewol, il peggior disastro marittimo della nazione negli ultimi 40 anni, nel quale
più di 300 persone sono morte o sono al momento disperse. "Porgo le mie scuse alla
popolazione - ha detto oggi la Park in una seduta di gabinetto -. Sono addolorata
per la perdita di tante vite preziose in questo incidente". A rivelare il rammarico
del capo di Stato - riferisce l'agenzia AsiaNews - è un rapporto diffuso dalla Blue
House.
Intanto, cresce la collera dell'opinione pubblica dopo che un filmato
ha rivelato che i membri dell'equipaggio - incluso il capitano - hanno abbandonato
il traghetto di Sewol prima dei passeggeri. Tutti i 15 membri coinvolti sono stati
arrestati. Sul capitano Lee Joon Seok, 68 anni, il terzo ufficiale Park e Cho, uno
dei timonieri, pendono una condanna all'ergastolo, in base alle accuse di omicidio
per abbandono e omicidio per negligenza.
Un gruppo di 339 studenti e insegnanti
del liceo di Danwon di Ansan, vicino Seoul, si trovava sul traghetto per una gita
di quattro giorni a Jeju; dei 302 morti e dispersi, 250 erano ragazzi. Subito dopo
l'affondamento, il vescovo della diocesi di Cheju (che comprende l'isola di Jeju)
mons. Pietro Kang U-il, aveva detto ad AsiaNews: "Possiamo soltanto pregare il Signore,
affinché aiuti le vittime e i loro familiari, e sperare che la preghiera e la solidarietà
possano in qualche modo consolare tutte le persone coinvolte in questo disastro".
(R.P.)