Messaggio della Cei per il 1° maggio: senza lavoro non c'è umanesimo
Senza lavoro nessun giovane ha dignità né sicurezza. Senza il lavoro, non c’è umanesimo.
E’ quanto sottolinea nel messaggio per il 1° maggio la Conferenza episcopale italiana.
“Formazione, coraggio e solidarietà reciproca” - si legge nel documento - sono le
parole chiave per “costruire un lavoro libero, creativo, partecipativo e solidale”
percorrendo “strade di solidarietà, che non portino allo scarto ma all’incontro solidale
con i giovani e i fragili”. Il “metodo” è quello di Gesù, che vede i pescatori “affannati,
intenti a lavare le reti, delusi nel cuore per una notte perduta e un lavoro inutile.
Come per tanti ragazzi delle nostre parrocchie e dei nostri paesi. Reti vuote. Come
le giornate perdute nella ricerca sfibrante e deludente di un’occupazione”. Il metodo
di Gesù è “acuto, penetrante, coinvolgente”, si fa notare nel messaggio ripreso dal
Sir. “Non indica strade comode, risolutive, né, tanto meno, scorciatoie clientelari
o sbrigative. Ma si siede sulla barca e dalla barca insegna alle folle. È un vero
Maestro. Un autentico educatore. Promuove, non si sostituisce. Punta sulla qualità,
sull’innovazione, sulla formazione. Su un apprendistato che introduca realmente nel
mondo del lavoro, con dignità. E soprattutto con qualità!”. (A.L.)