2014-04-29 11:44:16

Africa australe: appello dei vescovi contro l’escalation dei conflitti nella regione


Disinnescare i conflitti locali in atto in alcune aree dell’Africa australe prima che degenerino, come accaduto in altre nazioni del Continente . E’ il pressante appello rivolto agli Stati membri della Comunità di sviluppo dell'Africa meridionale (Sadc) dall’Imbisa, l’Associazione Interregionale che riunisce gli episcopati di Angola, Botswana, Lesotho, Mozambico, Namibia, Sao Tome e Principe, Sud Africa, Swaziland e Zimbabwe.

In una lettera firmata dal Segretario Generale, mons. Robert Ndlovu, arcivescovo di Harare, i presuli ammoniscono che è meglio intervenire subito per fermare l’escalation di un conflitto in corso o su un’economia in crisi: “Perché aspettare lo scontro come accaduto in Centrafrica, in Nigeria e in Sud Sudan? Prevenire è meglio che curare”. La preoccupazione dei vescovi dell’Imbisa è rivolta in particolare al Nord del Mozambico dove l’anno scorso sono ripresi gli scontri tra l’esercito, espressione del partito al potere, il Frelimo, e i guerriglieri della Renamo e alle mai sopite tensioni politiche in Zimbabwe, attanagliato dalla crisi economica. Crisi che continuano ad alimentare flussi migratori verso i Paesi confinanti come il Sudafrica, il Malawi e il Botswana, a loro volta fonte di tensioni.

Secondo l’Imbisa i movimenti migratori causati dai conflitti armati e da economie fallite è un problema transnazionale che non può essere risolto dai singoli Stati individualmente , ma con interventi concertati. Di qui l’appello a tutti i Governi della regione a proteggere i loro popoli e a “unire la loro voce” per chiedere la fine delle violenze e del ricorso alle armi e a rafforzare il dialogo: La protezione della vita umana è il primo dovere di un qualsiasi governo che rispetti le persone e le loro famiglie”. (L.Z.)







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