Nei cinema il docufilm sul Papa "Francesco da Buenos Aires"
Da oggi e fino a mercoledì 30 aprile distribuito nelle sale di cinema italiane “Francesco
da Buenos Aires – La rivoluzione dell’uguaglianza”, il film biografico sulla vita
di Jorge Maria Bergoglio girato da Miguel Rodríguez Arias e Fulvio Iannucci: con immagini
inedite e molte testimonianze si ripercorre la vita di Papa Francesco dall’infanzia
all’età adulta, da quando era arcivescovo di Buenos Aires fino all’elezione al Soglio
Pontificio. Il servizio di Luca Pellegrini:
Le foto in cui
sorridente è ancora un bambino, quelle in cui studente di seminario si impegna a essere
un medico delle anime. Poi gesuita, sacerdote e arcivescovo di Buenos Aires. Il docufilm
– da oggi nelle sale italiane – si avvale di tante testimonianze inedite: la sorella
María Elena, che si domanda “come lo chiamo adesso?” pochi istanti dopo il Conclave
che lo ha eletto Papa, i compagni di studi che ne ricordano il senso dell’umorismo
e il carattere forte, i rabbini amici che lo elogiano per la capacità di ascolto e
dialogo, e tante immagini di repertorio che lo ritraggono impegnato come pastore nelle
favelas più povere della capitale argentina per denunciare la povertà, gli
abusi, il commercio umano, lo sfruttamento, le violenze. Il coregista, Fulvio Iannucci,
spiega i motivi che hanno sorretto il suo lavoro:
R. – Noi abbiamo avuto l’idea
di avvicinare questa figura per capire realmente il cardinale Bergoglio, che era un
uomo praticamente sconosciuto sia quando era cardinale a Buenos Aires, sia quando
diventa Papa Francesco. Il film vuole proprio indagare queste tracce di semplicità
e di umiltà, da quando era bambino fino ad un anno dal Pontificato.
D. – Come
avete scelto i testimoni che nel film raccontano e ricordano?
R. – Li abbiamo
scelti tra le persone che sono state i suoi collaboratori, ma soprattutto tra le persone
di famiglia, tra gli amici di sempre e tra i compagni di scuola. Emerge esattamente
la figura che noi vediamo tutti i giorni: una persona molto semplice, molto umile,
capace di una cosa straordinaria che è l’accoglienza, il rispetto dell’altro, l’ascolto.
Ecco, queste sono le tracce che poi tutti gli intervistati hanno confermato: è una
persona sempre pronta all’abbraccio, all’accoglienza e all’ascolto.
D. – Un
Papa che tutti sentono vicino e amico…
R. – In realtà, è proprio questo che
noi descriviamo: questo cammino di Bergoglio, che è un uomo umile, sensibile e – prima
ancora di identificarsi con un ruolo tanto importante come quello di Papa – è un uomo
che ha lottato contro la povertà, avvicinandosi alle persone che vivono ai margini
della società, quindi professando una Chiesa povera per i poveri. L’immagine che mi
ero fatto seguendo le sue vicende attraverso i media è stata poi confermata in pieno
dal nostro lavoro. Quello che pensiamo è che sia un Papa al servizio dei più poveri,
dei più deboli, dei più piccoli. Posso dire che è l’uomo che sta veramente cambiando
la storia.