M.O. Abu Mazen riconosce l'olocausto degli ebrei. Netanyahu scettico
Il presidente palestinese Abu Mazen considera la Shoah il crimine più odioso contro
l'umanità nell'era moderna. Lo afferma la agenzia di stampa palestinese Wafa nel riferire
di un incontro avuto la settimana scorsa dal Rais con un importante rabbino statunitense,
Marc Schneier. Il Presidente palestinese Abu Mazen, che sembra aver rotto un tabù
con affermazioni pronunciate proprio nel giorno in cui Israele oggi, come ogni anno,
si appresta a celebrare il ricordo dei sei milioni di ebrei uccisi durante le persecuzioni
naziste.
Una dichiarazione quella di Abu Mazen - diffusa in arabo e in inglese
sull'agenzia ufficiale Wafa - che il premier Benyamin Netanyahu ha però definito come
una mossa propagandistica, tesa solo a "colpire l'opinione pubblica internazionale".
Al leader dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) il primo ministro israeliano ha
infatti ricordato di aver raggiunto un recente accordo di riconciliazione con gli
islamici di Hamas, che mirano a distruggere Israele e negano la Shoah.
Dopo
aver offerto la sua vicinanza "alla famiglie delle vittime e al popolo innocente ucciso
dai nazisti, inclusi gli ebrei ed altri", il leader palestinese ha osservato che l'Olocausto
rappresenta "il concetto di discriminazione etnica e razziale che i palestinesi respingono
con forza e contro cui si battono". "Il popolo palestinese sta soffrendo per l'ingiustizia,
l'oppressione e la negazione di pace e libertà. Siamo i primi - ha spiegato - a chiedere
di rimuovere l'ingiustizia e il razzismo". Poi, la politica: per questo, ha aggiunto,
"chiamiamo il governo israeliano a cogliere l'attuale occasione per concludere una
pace completa nella regione, basata sulla visione di due Popoli due Stati che vivono
a fianco in pace e sicurezza". Ma Netanyahu lo ha incalzato: "Spero che voglia rompere
l'alleanza con Hamas e tornare sulle orme di una pace vera". E alla Cnn ha ribadito
che Israele non parteciperà a colloqui di pace con un governo palestinese appoggiato
da Hamas e che le affermazioni di Abu Mazen di condanna della Shoah sono incompatibili
con la sua alleanza con la fazione islamica al potere a Gaza.
Le affermazioni
di ieri sono giunte non solo nella fase peggiore dei negoziati - in scadenza a fine
aprile - a causa della riconciliazione dell'Anp con Hamas (organizzazione terroristica
secondo Israele, Usa e Ue) ma anche in un giorno particolare per lo Stato ebraico.
Da ieri sera, con una cerimonia allo Yad Vashem di Gerusalemme - presenti Netanyahu
e il Presidente Shimon Peres - sono iniziate le manifestazioni in ricordo dello sterminio
ebraico che si concluderanno stasera. Le sirene oggi alle 10 segneranno per due minuti
il momento in cui Israele si fermerà: ovunque si trovi e qualunque cosa stia facendo,
la popolazione ricorderà in silenzio. (R.P.)