In Italia la giornata politica è stata segnata dall’incontro tra il presidente della Repubblica Napolitano e il premier Renzi per fare il punto sulle riforme istituzionali, dopo lo stop di Berlusconi e alla luce del testo alternativo presentato dalla minoranza del Pd. E mentre Grillo promette di stracciare i trattati europei, è polemica internazionale per le parole di Berlusconi sui tedeschi e campi di concentramento, con la ferma condanna del Partito socialista europeo. Il servizio di Marco Guerra:
Il capo dello Stato vuole capire come rilanciare il cammino delle riforme, alla luce
della proposta alternativa presentata dalla minoranza del Pd guidata dal senatore
Chiti e al netto delle oscillazioni di Forza Italia. Berlusconi infatti dopo aver
definito “invotabile” la riforma del senato e la legge elettorale Italicum “peggio
del Porcellum”, si dice disposto a sedersi intorno ad un tavolo per discutere quella
che sarà la nuova composizione dell’emiciclo di Palazzo Madama. “Abbiamo i numeri
anche senza Forza Italia”, afferma il leader del Nuovo centro destra, Angelino Alfano,
alla vigilia di una settimana decisiva per la maggioranza che dovrà sciogliere i nodi
relativi anche alla riforma del mercato del lavoro. Intanto si infiamma la campagna
per le europee, con Grillo che, davanti il polo siderurgico di piombino, definisce
il Pd una “peste rossa” e promette di vincere le elezioni e di andare a tracciare
i trattati che – a suo parere – stanno strangolando l’Italia. Infine insorge il Partito
Socialista Europeo che chiedere ai leader del PPE una ferma condanna delle parole
di Berlusconi che, ricordando lo scontro nel 2003 con il socialista Schulz, ha detto
che “per i tedeschi i campi di concentramento non ci sono mai stati”.
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