Venezia celebra San Marco. Mons. Moraglia: sostenga l'evangelizzazione
“Si è presi da vera emozione quando, in questa Basilica, si proclama il Vangelo di
Marco, sapendo che colui - al quale, in ultima istanza, tale Vangelo è dovuto - è
presente qui con le sue spoglie mortali”. Così il Patriarca di Venezia mons. Francesco
Moraglia durante l’omelia nella solennità del patrono San Marco Evangelista, le cui
reliquie furono traslate nel capoluogo veneto nell’anno 828 da due mercanti Buono
da Malamocco e Rustico da Torcello. Il presule ha ricordato il legame particolarissimo
che unisce la città e i territori limitrofi al ricordo di San Marco, perché secondo
tradizione sarebbe stato proprio lui a diffondere qui la Buona Novella e ad evangelizzare.
Poi si è soffermato sulla figura dell’evangelista nella Chiesa delle origini:
in un primo momento al seguito di San Paolo e poi di San Pietro che “lo considerò
un vero e proprio figlio”. Molti commentatori inoltre – ha spiegato mons. Moraglia
- riconoscono l’evangelista Marco nel giovinetto che tenta di rimanere con Gesù al
momento dell’arresto. Il Vangelo di Marco – prosegue - viene inoltre considerato come
l’unità di misura per comprendere la retta fede in Gesù Cristo dei primi cristiani.
In esso si predica - e lo si dichiara fin dall’inizio con estrema chiarezza - Gesù
Cristo, Figlio di Dio. Per questo inoltre "il Patriarcato di Venezia rimane punto
di riferimento per le chiese cristiane che si rifanno all’evangelista Marco e ciò
vale soprattutto per quelle egiziane, per il legame con Alessandria".
Infine
il presule si sofferma sul modo in cui l’evangelista Marco dipinge nel Vangelo la
figura di Gesù presentandolo non solo come “Colui che passò sanando e guarendo”, piuttosto
come “Il figlio di Dio che si conosce solamente dall’evento della croce”. Il nucleo
dell’intero Vangelo di Marco è così costituito dalla fede in Gesù di Nazareth che,
al momento del battesimo, è dichiarato Figlio di Dio (cfr. Mc 1,11) e “dimostra” d’esser
tale con la sua vita e, particolarmente, con la sua morte. Infine la richiesta a San
Marco perché sia accanto e sostenga la Chiesa nell’opera di evangelizzazione. (C.S.)