2014-04-25 14:32:51

Kiev accusa Mosca di volere un confllitto mondale. Don Khalayim: preghiamo per la pace


Crisi Ucraina. Il governo di Kiev parla della volontà di Mosca di innescare un conflitto mondiale. Tuttora in corso l’offensiva militare nei confronti dei separatisi filorussi dell’est. Intanto, si apprende, che il presidente Usa Obama incontrando i leader del G7 a Seul proporrà nuove sanzioni nei confronti di Mosca, che continua le esercitazioni militari ad un chilometro dalla frontiera con l’Ucraina. Massimiliano Menichetti ha raggiunto telefonicamente nella centralissima Maidan di Kiev, don Oleksandr Khalayim, sacerdote nella città occidentale di Horodok:RealAudioMP3

R. – I segni della battaglia rimangono: le macchine bruciate, anche le case bruciate, e poi tutte quelle foto delle cento persone che sono state uccise a Maidan … Possiamo dire che ogni regione ha la sua tenda: c’è una cappellina, le tende in cui sono i medici …

D. – Come si sta vivendo questo momento?

R. – In questo momento, il Paese vive una grande paura. Due-tre mesi fa in piazza c’erano le persone e di queste una metà “voleva Maidan” e l’altra metà no. Adesso sono tutti uniti.

D. – Ma c’è paura che scoppi la guerra?

R. – Sì, perché adesso le città vicine alla Russia – Slovyansk e Kramatorsk – sono totalmente chiuse dal governo ucraino. Ieri da un elicottero sono stati lanciati foglietti con le indicazioni su come la gente si debba comportare in questa situazione, come si debba vivere nella condizione di occupazione …

D. – E come ci si deve comportare?

R. – Nei limiti del possibile, rimanere in casa, non andare dove si tengono manifestazioni, dove ci sono persone armate.

D. – La Chiesa, in questa situazione, che cosa sta facendo?

R. – Tutte le Chiese adesso sono unite, stanno pregando per la pace; a Maidan aiutano le famiglie, perché adesso ci sono più feriti nell’anima e nella psiche.

D. – A Kiev, però, c’è anche speranza…

R. – Sì, c’è grande speranza e c’è anche pace. Questa mattina ho parlato con le persone che stanno a Maidan. Loro dicono che non vogliono tornare alle condizioni di prima. Queste persone sperano che tutto si possa risolvere in pace, senza la guerra. Non si può pensare, infatti, che si possa fare la guerra contro la Russia perché possiamo dire che siamo sempre stati come fratelli – fratello maggiore e fratello minore. Tante famiglie sono miste, con radici miste … E nessuno vuole nemmeno pensare che possa iniziare qualcosa di brutto …

D. – Le persone con cui ha parlato, come vedono la data del 25 maggio prossimo, per le nuove elezioni?

R. – Spingono per ottenere la pace, per fare in modo che queste elezioni possano svolgersi in tranquillità: sanno, infatti, che dopo questa data cambierà tutto.







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