Sì della Camera al decreto legge sul lavoro: ora passa al Senato, l'opposizione annuncia
battaglia
Dopo il voto di fiducia di mercoledì, in un clima di forte tensione, l’Aula della
Camera ha dato il via libera questo giovedì al decreto legge sul lavoro. Il testo,
approvato con 283 voti a favore, 161 contrari e un astenuto, passa al Senato, dove
sono possibili alcune modifiche. Reazioni e contenuti nel servizio di Giampiero
Guadagni:
Tutti i
dati parlano chiaro: la disoccupazione è la vera emergenza italiana. Il premier Renzi
vuole approvare in tempi rapidi il pacchetto di misure sul lavoro. Ma l’opposizione
è sul piede di guerra. Prima del voto, in aula a Montecitorio i deputati del Movimento
5 Stelle hanno alzato le braccia incatenate mostrando la scritta “schiavi moderni”,
accusando il governo di aumentare la precarietà del lavoro. Forza Italia se la prende
invece con il Pd perché “difende le posizioni conservatrici della Cgil”. Intanto nella
maggioranza il Nuovo Centrodestra annuncia battaglia in Senato per cambiare alcune
misure decise in commissione alla Camera. La più importante riguarda i contratti a
termine. Il decreto approvato a Montecitorio estende da 1 a 3 anni la durata dei contratti
a tempo determinato senza causale, cioè senza ragione dell’assunzione. Il testo approvato
dal governo prevedeva un massimo di otto proroghe contrattuali in 36 mesi, la commissione
lavoro ha abbassato il tetto a cinque proroghe.
Novità anche sull’apprendistato:
per le aziende con più di 30 dipendenti c'è l'obbligo di assumere il 20% degli apprendisti.
Altro importante capitolo del decreto riguarda il congedo di maternità: potrà concorrere
a determinare il periodo minimo di sei mesi di attività perché la lavoratrice acquisisca
un diritto di precedenza per contratti successivi presso la stessa azienda.