Le condoglianze del premier turco Erdogan nell'anniversario dell'eccidio degli armeni
Il premier turco Erdogan ha espresso le "condoglianze", a suo nome e di Ankara, ai
discendenti degli armeni massacrati durante la Prima Guerra Mondiale, nell'ultimo
periodo dell'Impero Ottomano, definendo questa drammatica vicenda un "dolore comune
di tutti noi". Si tratta delle prime parole di cordoglio espresse dalla Turchia a
99 anni da quei tragici fatti nei quali, tra il 1915 e il 1917, morirono più di un
milione di persone. Da parte armena, il presidente Sargsyan ha espresso con rammarico
che la Turchia, anche se oggi è un Paese amico, continua a negare gli eccidi perpetrati
in epoca ottomana. Giancarlo La Vella ne ha parlato con Marco Tosatti,
vaticanista, autore di diversi libri sull’eccidio degli armeni:
R. – Io spero
che questi siano i primi segni di un piccolo disgelo anche se non possiamo nasconderci
che nel suo messaggio di condoglianze al popolo armeno Erdogan ribadisce quella che
è una posizione sostanzialmente negazionista della Turchia e questo sicuramente non
è accettabile. Io credo che ci sia un desiderio, se non altro per questioni pratiche,
di vincere l’impasse che esiste in questo momento fra Turchia e Armenia, anche se
ancora una volta vediamo che però ci sono segnali contrastanti, nel senso che nel
momento in cui c’è questo messaggio di condoglianze la Turchia appoggia e aiuta i
miliziani islamici che hanno obbligato i cristiani armeni del Kessab nel nord della
Siria a lasciare le loro case e a rifugiarsi a Latakia, mentre il territorio e le
chiese sono saccheggiate. Diciamo che è una situazione molto variegata. Di sicuro,
questo è stato un primo segnale, che resta come tale e che qualcosa porterà.
D.
- Che cosa hanno rappresentato per la storia europea le persecuzioni contro gli armeni?
R.
– E’ stato un punto chiave per la storia dei cristiani in Medio Oriente, perché quella
armena era la più grande comunità cristiana, e anche per tutta l’Europa. Infatti,
non dimentichiamoci che tutto è stato compiuto sotto gli occhi di centinaia di ufficiali
tedeschi e il capo delle operazioni segrete tedesche in Turchia, all’epoca, è stato
poi uno dei nazisti ucciso mentre era a braccetto di Hitler, durante il fallito “putsch”
di Monaco, ed è quello che ha portato il know how a Hitler, quando stava progettando
la Shoah. Quindi, credo che l’eccidio armeno sia stato un punto chiave della storia
del nostro secolo.