Adulti e bambini stanno affollando l’Istituto Pasteur di Ho Chi Minh per cercare vaccini
contro il morbillo che in questi giorni ha causato, nel Paese, 123 vittime, tutti
minori. Gli ultimi dati comprendono tre casi segnalati lunedì nella provincia centro-nord
di Nghe An, dove, dal febbraio scorso, 158 bambini sono stati ricoverati in ospedale
per il trattamento del morbillo. Un bollettino di informazione governativa - riferisce
l'agenzia Misna - ha invitato la popolazione a vigilare e a prendere precauzioni poiché
la malattia si è estesa in 61 delle 63 provincie del Paese.
La maggior parte
delle vittime, 111, sono state registrate nel reparto di pediatria dell’ospedale centrale
di Hanoi e nelle provincie vicine. Un rapporto del ministero, aggiornato al 20 aprile,
ha confermato nel Paese 3.430 casi di morbillo e oltre 8.440 casi sospetti.
Mentre
un gran numero di genitori, spaventati della serie di morti connesse con il vaccino
– 5 in 1 Quinvaxem -, distribuiti nel 2012, si sono rifiutati di amministrare il vaccino
ai propri figli, anche quello contro il morbillo, altri hanno detto che lo hanno cercato
presso i Centri medici locali ma le scorte erano esaurite.
Nguyen Tran Hien
, presidente del Programma nazionale di vaccinazione, ha detto che il vaccino contro
il morbillo viene prodotto in Vietnam con il patrocinio del Giappone e fino ad ora,
con oltre 100 milioni di somministrazioni fatte, non si è verificato nessun caso di
morte o di complicazione. Nei giorni scorsi, il numero delle persone in cerca di vaccino,
a pagamento, presso l’Istituto Pasteur è aumentato: più di 120 l’11 aprile, quasi
450 il 18 aprile e oltre 600 il giorno successivo.
La nuova epidemia fa seguito
a quella avvenuta nel 2009-2010. Una campagna di vaccinazione nazionale sponsorizzata
dall’Unicef e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità ( Oms) si era proposta di
eliminare il morbillo entro il 2012. Purtroppo, secondo i dati dell’Oms, il 15% dei
bambini vaccinati hanno preso solo la prima dose e non hanno ricevuto il richiamo,
previsto dopo 12 mesi.
Accuse di inefficienza e di nascondere i dati reali
del problema sono state fatte agli apparati governativi incaricati anche via Internet.
Molte madri hanno usato foto e messaggi su Facebook e su siti web per segnalare l’epidemia.
Il
ministero della sanità del Paese ha fatto sapere, in questi giorni, che è in corso
un nuovo programma di vaccinazione e circa 23 milioni di bambini e adolescenti, con
meno di 14 anni, saranno vaccinati entro il 2017.