2014-04-23 11:37:45

Beatificazione di padre Girotti morto nel lager di Dachau. Il Papa: eroica testimonianza cristiana


All’udienza generale Papa Francesco ha ricordato che sabato prossimo, ad Alba, in Piemonte, verrà proclamato Beato Giuseppe Girotti, sacerdote dell’Ordine dei Frati Predicatori, "ucciso in odium fidei nel lager nazista di Dachau. La sua eroica testimonianza cristiana e il suo martirio - ha detto - possano suscitare in molti il desiderio di aderire sempre più a Gesù e al Vangelo”.

A rappresentare il Santo Padre alla Beatificazione sarà il card. Giovanni Coppa, nativo di Alba. Padre Girotti fu uno dei 1500 preti morti nel lager di Dachau. Nato ad Alba il 15 luglio 1905, da famiglia poverissima, fu ordinato prete nell’ordine dei Domenicani nel 1930. Negli anni 1932-1934 perfezionò gli studi biblici a Gerusalemme alla scuola di padre Lagrange e conseguì il titolo di «Prolita in Sacra Scrittura» a Roma, davanti alla Pontificia Commissione Biblica. Quindi, docente di Sacra Scrittura nello Studium domenicano di S. Maria delle Rose in Torino, dove nel 1938 pubblicò un commento ai Libri Sapienziali. Infatti, nel 1937 era stato incaricato di continuare il commento alla Sacra Bibbia, iniziato dal confratello Marco Sales. Sospeso nel 1939 dall’insegnamento e sorvegliato dal regime per il suo atteggiamento antifascista, fu trasferito nel convento di S. Domenico. Con l’occupazione tedesca dell’Italia dopo l’8 settembre 1943, la situazione degli ebrei divenne drammatica: l’ordinanza del 30 novembre della Repubblica Sociale stabilì l’arresto e l’internamento di tutti gli ebrei. La parola d’ordine nel mondo cattolico, lanciata dallo stesso Pio XII, era di aiutare e salvare gli ebrei. Padre Girotti non sottrasse al dovere morale di prestare aiuto agli ebrei perseguitati. Tradito, cadde in un tranello tesogli dalla polizia nazifascista, tramite una telefonata, sotto il pretesto di accompagnare – perché ferito – uno dei figli del prof. Diena, ebreo, nella casa del papà sulla collina torinese. Uscì dal convento il 29 agosto 1944 e non vi fece più ritorno. Fu trasferito nel lager di Dachau: era il 9 ottobre 1994. Qui, padre Girotti attinse forza morale e spirituale dalla lettura e dalla meditazione della Bibbia, avuta da un pastore luterano, perché aveva intenzione di pubblicare il commento del profeta Geremia. Un’epidemia che infierì a partire dal mese di dicembre decimò gli internati. Padre Girotti non resse: dimagriva a vista d’occhio, dolori reumatici e gonfiore alle gambe sempre più pronunciati. Portato in infermeria, gli fu diagnosticato un carcinoma. Probabilmente la sua morte repentina è da attribuire a una iniezione. Le sue ultime parole ascoltate furono quelle dell’Apocalisse: “Maràna thà. Vieni Signore Gesù!” Era la Pasqua del 1° aprile 1945. Una mano ignota scrisse a matita, presso il suo giaciglio: San Giuseppe Girotti. Nel registro di Dachau si legge: «Ragione dell’arresto: aiutò gli ebrei». E’ stato sepolto nella fossa comune di Leitenberg.








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