Appello del Papa: compiere ogni sforzo per operai Lucchini. Intervista col vescovo
di Piombino
Al termine dell’udienza generale il Papa ha lanciato un accorato appello in favore
degli operai dell’acciaieria Lucchini di Piombino. Poche ore dopo l’intervento di
Papa Francesco, il premier Matteo Renzi annuncia con un tweet: "Oggi firmiamo il
protocollo d'intesa sul futuro di Piombino, col ministro e il presidente della Regione
Toscana". Ce ne parla Sergio Centofanti:
In occasione
dello spegnimento dell’altoforno di Piombino, che mette a rischio il posto di centinaia
di lavoratori, il Papa ha ricevuto un video-appello da parte degli operai. Un messaggio
– ha detto che lo “ha davvero commosso” e rattristato:
“Cari operai, cari
fratelli sui vostri volti erano dipinte una profonda tristezza e le preoccupazioni
di padri di famiglie che chiedono solo il loro diritto di lavorare per vivere dignitosamente
e per poter custodire, nutrire ed educare i propri figli. Siate sicuri della mia vicinanza
e della mia preghiera; non scoraggiatevi, il Papa è accanto a voi e prega per voi
affinché quando si spengono le speranze umane rimanga sempre accesa la speranza divina
che non delude mai”.
Il Papa ha lanciato quindi il suo appello:
“Cari
operai, cari fratelli, vi abbraccio fraternamente e a tutti i responsabili chiedo
di compiere ogni sforzo di creatività e di generosità per riaccendere la speranza
nei cuori di questi nostri fratelli e nel cuore di tutte le persone disoccupate a
causa dello spreco e della crisi economica. Per favore, aprite gli occhi e non rimanete
con le braccia incrociate!”.
La risposta del Papa “ci tocca profondamente”,
hanno subito detto gli operai della Lucchini che sperano che il sostegno di Papa Francesco
“in un momento così drammatico” possa dare loro “la forza di resistere”. Ma ascoltiamo
il commento del vescovo di Massa Marittima-Piombino, mons. Carlo Ciattini,
al microfono di Adriana Masotti:
R. – Sarà spento l’altoforno, domani.
Quindi, molti operai saranno messi in cassa integrazione con una dinamica di contratto
di solidarietà: tante famiglie, dunque, entreranno in una situazione di grande disagio
e di grande ansia. I sindaci della zona si riuniranno alle quattro del pomeriggio
per fare il punto della situazione; poi, stanno lavorando anche insieme al governo
per trovare una qualche soluzione, per vedere se queste persone messe in cassa integrazione
e che non hanno naturalmente buone prospettive per un domani, possano essere reimpiegate
anche in nuovi lavori che la nostra zona inevitabilmente deve pensare di realizzare,
attraverso il territorio, a livello di ambiente, di turismo … Ma questo è a lungo
termine, non abbiamo una soluzione immediata. Mentre immediato è il disagio di queste
famiglie.
D. – Infatti, il Papa parla proprio di commozione alla vista dei
volti tristi e preoccupati dei padri di famiglia …
R. – Certo: questa è una
situazione che io ho trovato fin da quando sono arrivato, tre anni fa. E la Chiesa
ha cercato di essere presente senza essere di troppo, nel senso che cerchiamo di stare
vicini alle persone ma, tramite le persone, vivere e aiutare ad una soluzione alle
situazioni. Noi siamo disponibili, se lo richiederanno, anche per un consiglio, una
proposta di solidarietà, di impegno; però, una cosa che noi possiamo fare senza che
nessuno ce l’abbia a chiedere e nella certezza di non essere di troppo, è quello di
stare accanto alle persone.
D. – Come è nata, poi, l’idea di un video e l’idea
di mandarlo al Papa?
R. – Eh sì, perché già nel novembre scorso, insieme ai
pellegrini della diocesi di Massa Marittima e Piombino – eravamo circa mille persone
– siamo venuti dal Papa e il Papa ha benevolmente incontrato il sindaco di Piombino
e ha parlato alcuni minuti della situazione. Quindi, era un dialogo iniziato allora,
con il Santo Padre …
D. – Papa Francesco anche in altre occasioni, ad esempio
a Cagliari, ha dimostrato di voler sostenere proprio chi lotta, la lotta di chi ha
bisogno di lavorare …
R. – Sì, perché lì noi poi realizziamo l’uomo, l’uomo
che non ha un lavoro, che non ha una prospettiva di lavoro, capisce bene che inevitabilmente
vive una povertà che non è solo quella economica. E la Chiesa che cosa deve fare,
se non stargli vicino perché possa nuovamente rivivere in pienezza un impegno nella
vita, che diviene crescita, costruzione dell’uomo stesso?
D. – Intanto, lei
forse ha già sentito qualche eco da parte degli operai: hanno saputo di questo appello?
R.
– Alcuni sì. Naturalmente, è un balsamo, una consolazione grande. E quindi, veramente
un grazie immenso a Papa Francesco. Che attraverso questa presenza consolante del
Papa possiamo assaporare questo tempo pasquale: che sia veramente un inizio di una
nuova risoluzione per queste creature, per queste famiglie.