2014-04-22 12:49:13

Argentina. L’arcivescovo di Tucumán: tutelare il diritto naturale alla vita del nascituro


“La Chiesa, fedele al mandato del Signore, non si stancherà mai di annunciare il Vangelo della Vita e di denunciare ogni tentativo di giustificare la morte dei più innocenti: i nascituri”. Questa la dichiarazione di mons. Alfredo Zecca, arcivescovo di Tucumán, in Argentina, diffusa in occasione del tempo pasquale. “Chiediamo al Signore – scrive il presule – che ci faccia riflettere, come cristiani e come cittadini, specialmente coloro che hanno maggiori responsabilità istituzionali, affinché troviamo il coraggio di affrontare, tutti insieme, queste sfide”. Di qui, l’interrogativo posto da mons. Zecca: “Possiamo, come argentini, vantarci di essere pionieri nella difesa dei diritti umani quando non rispettiamo il più fondamentale tra essi, ovvero quello alla vita umana, sacra, inviolabile dal concepimento fino alla morte naturale?”. Quindi, l’arcivescovo di Tucumán mette in guardia da una “cultura della morte” che sembra dilagare nel Paese, comprovata anche dal diffondersi della tossicodipendenza, soprattutto fra i giovani, e dalla crescente violenza legata a forme di “giustizia privata”. “Che il peccato ceda il passo alla grazia – conclude il presule – la luce alle tenebre, la morte alla vita!”. (I.P.)







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