L’Ajan lancia una pagina web per la prevenzione dell’Aids tra i giovani africani
Una pagina web dedicata alla prevenzione dell’Aids tra i giovani e che punta alle
nuove tecnologie per trasmettere un’educazione a diversi modelli di comportamento
ed una responsabilizzazione delle persone: è l’iniziativa presentata in questi giorni
dall’Ajan, il network dei gesuiti per la lotta al virus Hiv in Africa. La pagina -
informa la newsletter del network - sarà ospitata all’interno dello stesso sito web
dell’Ajan e si intitolerà “Ahappy”, presentando un insieme di materiale informativo-didattico
sullo sviluppo integrale dei giovani. “In particolare – spiega Pauline Wanjau, responsabile
di Ahappy - si cercherà di offrire sostegno ed aiuto ai ragazzi affetti dal virus
Hiv grazie a strumenti tecnologici adatti a loro: video-testimonianze, blog, social
network, perché questa è la bellezza di Internet, ovvero quella di rendere le informazioni
immediatamente accessibili e facilmente raggiungibili da parte di tutti”. La pagina,
inoltre, includerà dati affidabili e precisi sulla patologia, stimolando i giovani
a parlarne con i loro coetanei “così da promuovere cambiamenti positivi nel comportamento
dei ragazzi”. Successivamente, si penserà a sviluppare l’accesso ad “Ahappy” anche
tramite Smartphone ed Android “per rendere ancora più efficace – conclude Paulin Wanjau
– la sensibilizzazione e la prevenzione dell’Aids, attraverso una disponibilità di
contenuti accessibili sempre e comunque”. Naturalmente, “Ahappy” è solo una delle
tanti iniziative portate avanti dai gesuiti contro l’Aids in Africa, continente nel
quale l’inizio della pandemia risale a più di trenta anni fa. La Chiesa, infatti,
è stata presente su questo fronte da subito grazie alla sua fitta rete di strutture
sul territorio. Ma è solo nel 2002, quando l’Aids è diventata un’emergenza continentale,
che la Conferenza dei Superiori di Africa e Madagascar della Compagnia di Gesù ha
indicato nella lotta contro il virus una priorità dell’apostolato sociale dei gesuiti
ed ha deciso quindi di coordinare i loro sforzi. Nasce così l’Ajan, che nel 2012 ha
celebrato il suo 10.mo anniversario. Oggi, il network è attivo in una trentina di
Paesi africani dove sostiene oltre 150 progetti, in base ad un approccio integrale
alla malattia: alla luce del Vangelo, infatti, si esorta a consideri non solo gli
aspetti strettamente sanitari dell’Aids, ma anche quelli umani, sociali, economici,
culturali e spirituali. (I.P.)