Singapore. L'arcivescovo Goh nel messaggio pasquale invita a proclamare il Vangelo
con gioia
La Pasqua invita tutti i fedeli a “proclamare in Vangelo con gioia nella nostra realtà
di Singapore”: è quanto dice nel messaggio pasquale, rivolto a tutti i fedeli, l’arcivescovo
di Singapore, William Goh. Nel testo del messaggio, inviato alla Fides, mons. Goh
ricorda che Resurrezione significa “vincere la disperazione con la speranza, superare
l'odio con l'amore, l’ingiustizia con il perdono” e propone ai fedeli tre elementi
di riflessione. Il primo è “la nuova vita in Cristo”. “Il trionfo di Dio sulla croce
– scrive il presule - cancella il peccato e la morte una volta per tutte, e ci dona
nuova speranza”. “Come figli della speranza – prosegue il messaggio - cerchiamo di
liberarci da rabbia, collera, malizia, maldicenze e di vivere come nuove creature
in Cristo”, “come figli risorti” nelle circostanze quotidiane, nella vita personale,
familiare, al lavoro. Il secondo punto è “l’incontro personale con il Signore risorto”,
che è il messaggio centrale della Pasqua, nota l’arcivescovo. “La presenza dei discepoli
al Sepolcro ci fa riflettere: solo quando abbiamo sperimentato questo incontro, possiamo
conoscere l'amore del Padre”, spiega mons. Goh, invitando i fedeli “a una vita cristocentrica”.
L’incontro con Cristo, infatti, “è una esperienza che coinvolge il cuore, la mente
e il corpo”. E da questo incontro, che “non è una mera comprensione intellettuale
della fede, troviamo la forza per passare attraverso le prove e le sfide della vita”,
continua il messaggio.
L’arcivescovo passa poi al terzo punto, quello conclusivo,
invitando ad “andare avanti con gioia”. Il Vangelo, dice “è la fonte della nostra
gioia e deve essere proclamato con gioia e con passione” nella realtà di Singapore.
Il presule ricorda dunque che va presentato “come qualcosa di bello: questa bellezza
è Gesù Cristo, il Signore Risorto, che viene a darci vita in abbondanza, una gioia
che il mondo non può dare e la verità che ci fa liberi”. Il testo termina con un caloroso
“benvenuto” ai fratelli neo-battezzati e con l’augurio che possano essere riempiti
della grazia di Dio. (D.M.)