Roma: alla Basilica di Santa Maria Maggiore "L'Ora della Madre"
Sabato Santo, 19 aprile, dalle ore 10.30 alle ore 11.30, nella Basilica papale di
Santa Maria Maggiore in Roma, avrà luogo — come da più di 25 anni — una speciale celebrazione
mariana: «L'Ora della Madre»: una celebrazione che intende proporre e far rivivere
il dolore e la fede suprema di Maria nell'attesa della risurrezione del Signore. Presiederà
la celebrazione il card. Santos Abril y Castelló, arciprete della Basilica di Santa
Maria Maggiore. Vi parteciperà il coro «Jubilate Deo» diretto da suor Dolores Aguirre.
Se infatti il Venerdì Santo è per antonomasia l'«Ora» di Gesù, che amò i suoi
fino all'oblazione di sé sull'altare della Croce, il Sabato Santo è 1'«Ora» della
Madre, il vertice del suo lungo faticoso cammino di fede: ai piedi della Croce ella
stette, quale nuova Eva, associandosi al sacrificio del Figlio e accogliendo come
figli tutti gli uomini redenti dal suo Sangue divino. Quando poi i discepoli, la sera
del Venerdì Santo, posero Gesù nel sepolcro, la sua fede non venne meno, né venne
meno la sua indissolubile unione col Figlio Redentore.
Anzi, solo in lei stette
in quell'Ora la fede di tutta la Chiesa, in lei si raccolsero le speranze del mondo.
Perciò è la madre della nostra fede. Scriveva il beato Giovanni Paolo II: «Nel Sabato
Santo la Chiesa si identifica con Maria: tutta la sua fede è raccolta in Lei, la prima
credente. Nell'oscurità che avvolge il creato, Ella rimane sola a tener viva la fiamma
della fede, preparandosi ad accogliere l'annuncio gioioso e sorprendente della resurrezione».
E Papa Francesco la prega così: «Vergine e Madre Maria... Tu, che rimanesti ferma
davanti alla Croce con una fede incrollabile, e ricevesti la gioiosa consolazione
della risurrezione... ottienici ora un nuovo ardore di risorti per portare a tutti
il Vangelo della vita che vince la morte» (Evangelii gaudium, 288).
La celebrazione
mariana che si compie a Santa Maria Maggiore, e in tante altre parti d'Italia e del
mondo il mattino del Sabato Santo, trova ispirazione nella liturgia bizantina, che
canta davanti all'icona della sepoltura di Gesù i lamenti della Madre sul Figlio ucciso
e la sua ansia di vederlo ritornare vivo dai morti. In quell'ora suprema, in cui tutto
sembrava ormai definitivamente finito, è lei "Chiesa che crede" contro ogni umana
evidenza, che spera contro ogni speranza.
Così, l'"Ora" della Madre, celebrata
nel Sabato Santo, è la più adatta e significativa preparazione a vivere la grande
Veglia pasquale del Signore che risorge glorioso dai morti. (A cura di padre Ermanno
Toniolo)
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LVIII
no. 108