Ucraina. Al via i colloqui a quattro a Ginevra. Putin: grave reato l'uso della forza
ad est
Mentre hanno preso il via i colloqui a Ginevra tra Stati Uniti, Russia, Unione Europea
e Ucraina sulla crisi a Kiev, il presidente russo Putin denuncia in tv il “grave crimine”
dell’uso della forza ad est contro i manifestanti russofoni, ma lascia aperta la porta
del dialogo. Da parte sua il presidente Usa Obama accusa Mosca di essere dietro le
milizie in azione nell’est dell’Ucraina. Paolo Ondarza:
I colloqui iniziati
oggi a Ginevra non hanno al momento sortito alcun risultato e le notizie dall’Ucraina
non sono un segnale incoraggiante. Tre miliziani filo-russi sono stati uccisi e altri
13 sono stati feriti a Mariupol, una città sul Mare di Azov nella regione di Donetsk,
dove un'unità militare della Guardia nazionale di Kiev ha respinto un assalto alla
sua base. Intervenendo in tv il presidente russo Putin ha lanciato nuove accuse alle
autorità di Kiev accusate di spingere il paese nell’abisso. Il capo del Cremlino si
è detto aperto al dialogo e ha escluso di voler mandare truppe in Ucraina, pur precisando
di “averne il diritto”.. Bene i colloqui di Ginevra - prosegue Putin – ma la soluzione
alla crisi va trovata all’interno del Paese. La Russia – ha detto ancora - "risponderà
ad un estensione ad est della Nato per garantire la propria sicurezza, mentre l’Ue
non potrà fare a meno del gas russo. Putin infine definisce un grave crimine l’uso
della forza contro i manifestanti russofoni a cui promette di non far mancare il proprio
sostegno.